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Superbonus edilizio, aziende del settore in ginocchio per il blocco della cessione dei crediti

Cassetti fiscali pieni ma tasche vuote per decine e decine di aziende del settore edile che stanno patendo lo stallo venutosi a creare nell’ambito dei lavori finanziati dal <<Superbonus 110%>>. Sia le banche, sia altri istituti, a quanto pare, hanno chiuso i rubinetti e non sono più disposti ad accollarsi la cessione dei crediti. Tutto ciò sta mettendo in ginocchio, soprattutto in un territorio già economicamente depresso come quello della provincia di Enna, oltre che il settore edile, tutto l’indotto artigiano che, grazie al Superbonus, aveva trovato una boccata di ossigeno dopo anni di crisi profonda. A denunciare quanto sta succedendo, un trio formato da esperti del settore: Totò Puglisi da sempre al fianco del mondo delle imprese; Cristofero Arena artigiano e da decenni in prima linea a tutela del suo settore; il dottore Carlo Garofalo, rappresentante dei Comitati cittadini, nonché consulente di decine di imprese del settore. << Avevamo sperato in una ripresa del settore edile e di tutto ciò che gira intorno- dice Totò Puglisi- e invece stiamo assistendo ad un’altra agonia. Con i cassetti fiscali pieni e senza nessuno che si fa carico della cessione dei crediti, diverse imprese rischiano il fallimento. Dinanzi ad un quadro così drammatico- sottolinea Puglisi-meraviglia l’assordante silenzio delle associazioni di categoria>>. A Puglisi fa eco Cristofero Arena che afferma:<< Quello che stava divenendo una manna dal cielo, si sta trasformando in un incubo con decine e decine di imprese edili e artigiane in difficoltà e con altrettanti cantieri già avviati che rischiano di rimanere incompleti. A seguito di questa situazione e dinanzi ai cambiamenti prospettati dal governo centrale, le piccole imprese rischiano di soccombere dinanzi alla potenza dei General Contractor, unici in grado di potere assorbire la cessione dei crediti>>. A ruota Carlo Garofalo che afferma:<< Come al solito, tutto ciò che è perfettibile, invece, viene stravolto. La misura dell’Ecobonus che ha creato un nuovo flusso economico e quasi 1 milione di posti di lavoro, adesso è quasi demonizzata e come sempre a pagarne il prezzo saranno i più piccoli, mentre per circa 2 anni, senza nessun controllo, abbiamo assistito ad una ingiustificata impennata dei prezzi di tutti i generi di materiali impiegati nei progetti di ristrutturazione edilizia. Sarebbe bastato qualche controllo e qualche accorgimento in più per evitare tutte le speculazioni che ci sono state ma soprattutto le mega-truffe ai danni dell’erario i cui autori non sono assolutamente le piccole imprese o i privati cittadini. Oltre all’impresa – conclude Garofalo- stanno pagando un duro colpo i cittadini che avevano optato per la cessione diretta del loro credito, soprattutto con le Poste, cessioni bloccate all’improvviso ed a seguito di una sentenza della Cassazione. Occorre che il Governo faccia qualcosa al più presto, utilizzando come strumento la Cassa depositi e prestiti, altrimenti nel giro di qualche settimana parecchie imprese falliranno e parecchi privati non riusciranno ad ultimare i lavori con tutte le conseguenze del caso>>.

Arcangelo Santamaria