Cronaca e Attualità

Addio a fratel Biagio Conte, il ricordo di don Samuel

La morte di fratel Biagio Conte, il laico francescano distintosi per la sua vita missionaria e di carità, ha particolarmente colpito la comunità valguarnerese. Fu proprio nelle campagne tra Valguarnera e Raddusa che Biagio Conte iniziò il suo cammino spirituale. Il laico palermitano era particolarmente legato ad alcune famiglie valguarneresi che lo accolsero come un figlio quando si isolò in meditazione tra i monti Erei. Passarono gli anni e Biagio Conte divenne il fratel Biagio che tutti abbiamo conosciuto ed apprezzato. Da diversi anni e per un motivo ben preciso e legato a quello che alcuni definiscono un miracolo di guarigione, alla figura mistica e carismatica di Biagio Conte, è legata la famiglia del giovane sacerdote Samuel La Delfa. Don Samuel ci anticipa che il 17 febbraio prossimo nel trigesimo della morte di Biagio Conte, la chiesa Madre di Valguarnera con don Francesco Rizzo organizzerà una fiaccolata di preghiera, nel ricordo di fratel Biagio. Don Samuel ha indirizzato alla nostra redazione una lettera che pubblichiamo integralmente.
Arcangelo Santamaria

A Biagio
Avrei tanto voluto che questo giorno non arrivasse mai. Eppure, con la povertà e l’umiltà che ti contraddistingue, hai abbracciato anche sorella morte. Tanti sono gli episodi che affiorano alla mente, le parole e i dialoghi carichi di profonda fede, quella stessa fede che era impossibile non vedere dai tuoi occhi dalla luminosità disarmante. Ricordo ancora quando nel 2014 ti venimmo a chiedere preghiere per Filippo mio fratello che aveva avuto un incidente ed era moribondo. Uscendo dalla rianimazione in cui si trovava dicesti: “Sento che si sta per svegliare ma qualcosa lo blocca, preghiamo la Divina Misericordia” e fu l’indomani che Filippo si svegliò e riprese a vivere per altri 5 anni quando poi il Signore lo ha chiamato a se per un infarto non legato all’incidente. Da quel momento dicevi “Fratello Filippo è vivo, ci sente, preghiamo con lui”. Adesso tutti – dalle Istituzioni ai singoli cittadini – diremo: “fratel Biagio ci lascia una grande eredità”, ma quale eredità? Dove eravamo quando fratel Biagio chiedeva alle Istituzioni e ai singoli cittadini di adottare un povero? Dove eravamo quando fratel Biagio digiunava e si ritirava in preghiera per i nostri cuori induriti? Dove eravamo quando dal letto della sua malattia continuava a scrivere per scuotere le coscienze di tutti? L’eredità di fratel Biagio consiste nell’amore per i più deboli, nella costruzione della pace e di una coerenza di vita a cominciare dalla Chiesa dalle Istituzioni politiche fino ad arrivare alla Società tutta. Ma, soprattutto fratel Biagio ci lascia la speranza, quella virtù con la quale il mondo può realmente cambiare. Siamo sicuri di voler assumere questa eredità? Caro fratel Biagio, di sicuro la tua eredità porterà frutto nei cuori dei tanti poveri che hai amato ma sono certo che un seme di questa eredità continuerà a rimanere nel cuore di ognuno che ti ha conosciuto. Il rumore che stai facendo adesso è ancora più forte delle tante penitenze affrontate; pertanto, non posso credere che esso si esaurisca all’indomani del tuo funerale, giorno di festa in cui ringrazieremo Dio per il dono della tua persona. Sono sicuro che continuerai a fare ancora più baccano dal
Paradiso dove sarai aiutato non solo da Filippo che tanto hai voluto bene ma dai tanti santi dei quali eri diventato “fan” e non ultimo, da Gesù che hai amato fino all’estremo.
“Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto” (Gv 12,24).
Arrivederci in Paradiso amato e “Piccolo Servo inutile fratel Biagio”

Tuo
Don Samuel