Politica

Gli amministratori comunali si aumentano le indennità, insorge la DC

Decollano le indennità di carica degli amministratori comunali e insorge il coordinamento cittadino della Dc, per gli aumenti di stipendio applicati lo scorso 24 febbraio con una precisa determina che porta lo stipendio del sindaco a 3mila 542 euro, quello del vice sindaco a mille 762 euro e quello degli assessori a mille 586 euro. Aumenta anche l’indennità mensile spettante al presidente del consiglio comunale che passa a 352 euro. << La Legge è legge e su questo nessuno può sindacare. Ma ci sono leggi che, per dignità personale e politica- dicono in casa Dc- si possono anche disattendere o ritardare>>. I componenti della Dc contestano tempi e modi e affermano: <<La delibera dirigenziale, guarda caso, è un tutt’uno: adeguamento, impegno e liquidazione. Questa volta l’amministrazione è stata efficientissima. Tutto in un colpo solo. Vero, l’adeguamento è stabilito da una legge, la 234 del 30/12/2021 e porterà a regime (nel 2024) l’indennità dei sindaci che amministrano Comuni da 5001 a 10 mila abitanti, a circa 4 mila euro e così a cascata per vice sindaco e assessori. Ma è anche vero- sottolineano- che l’adeguamento è direttamente imputato alle risorse dell’Ente: “in percentuale delle proprie entrate rispetto al totale delle entrate nonchè dell’ammontare del bilancio di parte corrente” ; così riporta la delibera>>. L’amministrazione Draià viene attaccata sotto l’aspetto politico. <<Potremmo entrare nel merito tecnico per capire se la percentuale di incremento delle indennità è realmente coperta dalle voci in entrata del bilancio; ma entreremmo in un aspetto esclusivamente tecnico e di laboriosa elencazione e dovremmo chiedere il supporto del dirigente del Servizio Economico e Finanziario che, guarda caso, non è più in carica dal giorno prima della delibera. Affrontiamo, invece, l’aspetto politico e sociale. È più che giusto che le funzioni di carica vengano retribuite per l’impegno profuso nella gestione amministrativa dell’Ente. Ma sarebbe stato altrettanto giusto se gli amministratori avessero fatto un esame di coscienza per capire se era il caso ed il momento di fare questo adeguamento. Adeguamento che è indegno se lo parametriamo alla situazione finanziaria dell’ente e di tante famiglie valguarneresi che tra aumenti vari e maggiori tasse (vedi mancata approvazione dello stralcio fiscale) e perdita del sostegno al reddito (eliminazione del RdC voluto da Fratelli d’Italia- il partito dove è coordinatore il vice sindaco) fanno fatica ad arrivare a fine mese>>. I dirigenti della Dc si rivolgono alla cittadinanza: <<Più di tutti dovrebbero indignarsi i tanti commercianti valguarneresi che hanno contribuito alle spese del “Carnevale Valguarnerese” con le loro elargizioni volontarie (?). Dovrebbero non solo indignarsi ma chiedere personalmente indietro le somme date perchè l’aumento delle indennità erano già note a sindaco e vice sindaco, molto tempo prima dell’organizzazione del Carnevale. Sicuramente avrebbero fatto un gran bella figura se, accettando l’integrazione e l’adeguamento, avessero destinato sin da subito le maggiori somme ottenute per finanziare il Carnevale e altre attività benefiche a favore della comunità come l’acquisto di materiale didattico per le nostre scuole dove molti insegnanti acquistano personalmente di tasca propria parte dei materiali di consumo>>. Poi la staccata finale contro il governo cittadino. <<Ancora una volta assistiamo ad un atto amministrativo che comporta esclusivamente il personale vantaggio; assistiamo ad una pericolosa regressione ed assenza di figure apicali che potrebbero sempre più portare ad una gestione personalistica della cosa pubblica; assistiamo alla quasi totale assenza di iniziative concrete degli assessorati comunali se non iniziative esclusivamente folkloristiche e di minima incidenza sul tessuto socio-economico del territorio se non per pochi e fidati amici>>.

Arcangelo Santamaria