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Dal 19 maggio interruzione del servizio di mensa scolastica

<<Ancora pochi giorni è il servizio di mensa scolastica finira’>>. A dirlo è il consigliere comunale e capogruppo del Gruppo misto, Angelo Bruno. <<Ho protocollato all’attenzione del Sindaco Francesca Draia’ e dell’assessore all’Istruzione Carmelo Auzzino una interrogazione per avere chiarimenti sul servizio di mensa scolastica. Ho voluto attendere qualche giorno in più – dice Bruno- per cercare di capire se le voci che si sono susseguite tra i genitori negli ultimi giorni fossero vere. Purtroppo adesso mi pare di capire che la notizia secondo la quale il servizio di mensa scolastica verrà interrotto bruscamente il 19 maggio è ormai confermata.
Una situazione davvero grave, oltre che ampiamente imbarazzante. Non solo abbiamo dovuto assistere ai ritardi, a inizio anno, per vedere attivata una mensa dignitosa per i piccoli studenti dell’Istituto comprensivo “Giuseppe Mazzini”, adesso dobbiamo fare i conti con una interruzione ampiamente anticipata. Siamo all’assurdo, eppure sia il sindaco che l’assessore sono genitori e dovrebbero sapere che la scuola si conclude a metà giugno e addirittura a fine dello stesso mese per la scuola dell’infanzia. Non è mia intenzione sollevare polemiche o sterili dibattiti, ma dopo un avvio tardivo e soprattutto un costo significativo a carico delle famiglie, tutti ci saremmo aspettati un servizio all’altezza. Lo so, nessuno ha la bacchetta magica, ma alcuni servizi dovrebbero venire prima di qualunque altra cosa, compresi sprechi e spese inutili. I numeri sono numeri, non possono essere interpretati a proprio piacimento, quest’anno le famiglie si sono viste aumentate il costo del servizio. Per la scuola dell’infanzia il costo è aumentato da 50 euro mensili a 55 euro, maggiore per la scuola primaria che ha visto lievitare il costo da 50 auro a ben 65 euro mensili per ogni singolo alunno. Allora mi chiedo che figura ci fa in questo caso l’amministrazione comunale?>>. Secondo Bruno si sta configurando <<un vero e proprio disservizio per le famiglie valguarneresi, soprattutto se si fa riferimento alle classi delle scuole primarie che, ricordo a tutti, appartengono alla scuola dell’obbligo. Mi auguro che l’amministrazione comunale possa, oltre che chiarire, risolvere il problema. Altrimenti come faranno le famiglie a sostituire questo servizio per i restanti giorni delle attività didattiche? Purtroppo ogni anno sono costretto a condurre questa battaglia. Non è il primo anno, ma evidentemente- conclude Bruno- ancora non è chiaro che la politica deve principalmente occuparsi di sostenere famiglie e la scuola. La politica lo deve fare seriamente, non solo a parole o con visite di cortesia nei plessi scolastici>>.

Arcangelo Santamaria