Presentato l’esposto in procura contro Acqua Enna
Questa mattina gli avvocati Giampiero Alfarini e Gianpiero Cortese, hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Enna, contro il gestore del servizio idrico Acqua Enna, ipotizzando il reato di interruzione del pubblico servizio. La presentazione dell’atto giudiziario era stata annunciata ieri sera durante una affollatissima assemblea che si è svolta nella Sala Cerere di Enna, assemblea organizzata dal neo “Comitato Senz’acqua Enna” che sarà presieduto da Monia Parlato, la donna di Enna che alcuni giorni addietro con un gesto eclatante strappò la bolletta dell’acqua proprio dinanzi la sede di Acqua Enna. Da quel giorno, in più parti della provincia di Enna è divampata la protesta per la mancanza di acqua e per una gestione dell’emergenza idrica del tutto discutibile. Assemblee e comizi in vari Comuni hanno chiamato a raccolta migliaia di persone i cui rubinetti restano a secco per diversi giorni a seguito di un calendario di razionamento che prevede l’erogazione dell’acqua ogni 6 giorni. Disagi incredibili in un Paese che si definisce civile e che non sono più tollerati e giustificabili solo con la siccità e il drastico abbassamento dei livelli idrici nei grandi invasi siciliani e, nel caso della provincia di Enna, nella diga Ancipa di Troina. Nelle varie manifestazioni è stato puntato il dito contro l’avvenuto abbandono dei vecchi pozzi comunali che sarebbero state fonti alternative alla diga Ancipa; pozzi che solo da qualche settimana si sta tentando di riattivare con lavori che sembrano essere partiti in estremo ritardo rispetto al primo campanello di allarme suonato mesi addietro a causa della carenza di piogge. A tutto ciò si aggiunge la questione “Bollette” che sono tra le più care d’Italia per un servizio di erogazione che più volte all’anno si interrompe per porre riparo ad una rete idrica colabrodo. Discutibili e dai legali considerate illegittime altre voci in bolletta come quella delle “partite pregresse” e le fatturazioni non cadenzate secondo norma contrattuale, che di recente hanno fatto lievitare ulteriormente i costi di un liquido per natura prezioso ma mai così costoso. Alla provincia di Enna, la cosiddetta “Provincia dormiente”, sono bastati, quindi, la mancanza di 2 atomi di idrogeno e uno di ossigeno (H2O) composto chimico dell’acqua, per svegliarla da un torpore che era diventato disinteresse e rassegnazione. Passare da dietro le tastiere dei telefonini e dei social e trasformare le piazze virtuali in affollate e calde piazze reali, è stato un attimo. In campo sono scesi anche i comitati storici da sempre in prima linea per la battaglia dell’acqua bene comune. I Comitati cittadini ennesi coordinati da Carlo Garofalo e che fanno parte del “Forum regionale Acqua e Beni Comuni”, hanno chiesto un incontro urgente all’ATI composto dai sindaci, ruolo fondamentale in questa partita, e per questa sera hanno convocato una conferenza stampa.
Arcangelo Santamaria