UN PUNTO DI VISTA DIVERSO SUL DESTINO DEL SERBATOIO DELL’ACQUA CHE SOVRASTA IL QUARTIERE DI SAN FRANCESCO A VALGUARNERA
Oggi la pressione dell’acqua (quando c’è) viene regolata diversamente e quel serbatoio sopraelevato non serve più. Esso non è più alimentato e non è alimentabile perché presenta problemi statici ed è escluso dalla nuova rete idrica cittadina realizzata di recente da AcquaEnna, unico soggetto deputato alla gestione dell’acquedotto. Quest’ultima società già da parecchio tempo non ha inteso avvalersi del grande serbatoio, tanto da averlo rimesso sul groppone del Comune di Valguarnera che adesso se lo ritrova inutilizzato e inutilizzabile ancorché fonte certa di pericoli attuali e futuribili.
Detto ciò, contrariamente a chi pensa di continuare a manutenere il serbatoio per farne un inutile simulacro di sé stesso (il serbatoio, s’intende), c’è chi considera un’altra possibilità. Se il manufatto è inservibile e per giunta fatiscente a causa della struttura fortemente ammalorata, perché non lo si DEMOLISCE? Con l’abbattimento si eviterebbero gli sprechi di denaro pubblico per ripetitive manutenzioni dagli esiti non duraturi e si eviterebbe ogni forma di rischio incombente sugli spazi sottostanti. Con la demolizione si restituirebbe l’area di sedime alla pubblica via, alla piazzetta adiacente e alla fruizione dei cittadini con beneficio per l’ambiente e per i residenti nella zona.
E non si dica che la vasca può avere una valenza paesaggistica, perché è sempre stata un “pugno nell’occhio” nel panorama urbano circostante, non c’azzecca nulla con il profilo dei tetti del quartiere e non ha alcun significato storico, simbolico, architettonico e culturale per il paese.
Salvatore Di Vita