Appello dei Comitati Cittadini per evitare l’aumento delle bollette dell’acqua

Il rischio dell’aumento della tariffa idrica in provincia di Enna che ha già uno dei costi maggiori in Italia, fa mobilitare i Comitati cittadini Ennesi che lanciano un appello all’ATI (Ambito territoriale idrico), formato da tutti i sindaci del territorio, affinché <<si assumano atti responsabili che evitino l’aumento delle tariffe>>. La data che tutti attendono è quella del prossimo 21 marzo, giorno i cui l’ATI si riunirà. I Comitati cittadini Ennesi, guidati da Carlo Garofalo, fanno il punto della situazione. <<L’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) con nota 00014326/2025 del 28 febbraio 2025 ha diffidato l’Assemblea dei Sindaci sulle tariffe idriche 2024-2029 e potrebbe accogliere, in caso di inadempienza, la proposta di aumento del gestore AcquaEnna. Dalle notizie che abbiamo l’Assemblea dei Sindaci è convocata per il giorno 21 marzo 2025 e ci auguriamo che in quella sede l’assemblea approvi le tariffe secondo un atto di discrezionalità politica da parte dei sindaci>>. Ma cosa è successo per determinare un rischio di aumento delle tariffe? Dai Comitati spiegano: << L’ARERA svolge un ruolo di vigilanza e controllo sulle tariffe idriche. In particolare, al fine di deliberare l’aggiornamento delle tariffe entro il 30 aprile 2024, controlla l’operato dell’assemblea idrica dei sindaci di Enna. Oggi scopriamo che l’Assemblea composta dai sindaci non ha ancora approvato la tariffa idrica correndo così il serio rischio di avallare silenziosamente la proposta di AcquaEnna che sembra essere di aumento. In data 13 febbraio 2025 il gestore AcquaEnna ha comunicato all’ARERA (con nota prot. n. 9559) di avere proceduto all’invio dell’istanza di aggiornamento delle tariffe del servizio idrico e dei relativi allegati, istanza che prevede un aumento delle tariffe. Come detto sopra, la sopraindicata nota dell’ARERA, nel diffidare i sindaci, comunicava che nel caso in cui l’assemblea dei sindaci non approvi entro il 31 marzo 2025 la tariffa, si intenderà accolta l’istanza presentata dal gestore AcquaEnna che prevede un aumento della tariffa che paghiamo oggi. Scopriamo altresì che l’ATI dei sindaci era già a conoscenza dal 10 setttembre 2024 del grave ritardo. Tutto ciò è inaudito e gravissimo>>. Il rischio aumenti delle tariffe si incardina in un meccanismo già deteriorato da vari fattori. <<La grave crisi idrica appena trascorsa ma non ancora scongiurata, se non adottati i necessari provvedimenti, ha messo a dura prova la tenuta economica e sociale della nostra comunità. Fare sostenere agli utenti ennesi un aumento tariffario è del tutto inaccettabile solo perché i sindaci non adempiono al loro dovere di approvare la tariffa. Oggi la tariffa che pagano i cittadini contiene dei costi non a loro imputabili e precisamente: le partite pregresse (23 milioni di euro per mancato utile del gestore per un assurdo scostamento dei consumi contenuto nel piano d’ambito tra i consumi previsti di 15 milioni di metri cubi e quelli reali di 7 milioni di metri cubi); le perdite sulla rete idrica del 50% che incidono per 1 euro al metro cubo circa; una articolazione tariffaria che sposta la maggior parte dei consumi base sulle fasce di eccedenza penalizza economicamente i cittadini; la pessima qualità dell’acqua che obbliga i cittadini a consumi di acqua in bottiglia e a maggiori costi per manutenzione impianti; la quota parte degli investimenti del 31% a debito a carico dei cittadini per altri al 100%; la mancata attuazione del piano operativo di emergenza; la mancata attuazione del piano di ricerca ed individuazione delle perdite>>.Occorre dire che nelle ultime ore è uscita la notizia che alcuni sindaci dell’ATI avrebbero proposto una riduzione della tariffa idrica, tagliando le somme dal capitolo investimenti che non hanno carattere di urgenza. Ovviamente questa proposta che sarà valutata nella riunione del 21 marzo, non può nascondere il ritardo dell’ATI nel determinare le tariffe 2024-2029.

Arcangelo Santamaria


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