Politica

Il Gruppo Federato sui debiti dei rifiuti

Laterra e Garofalo (Gruppo Federato) con il presidente Rosario Crocetta

Il gruppo federato formato dai Comitati cittadini ennesi e da Mondoperaio, con i propri rappresentanti, Carlo Garofalo e Salvatore Laterra, interviene sulla drammatica vicenda riguardante i 30 milioni di euro che la Regione ha chiesto ai comuni soci dell’Ato rifiuti EnnaEuno.<< Quando entri in un bar, puoi consumare tutto quello che vuoi, ma alla fine devi passare dalla cassa per pagare. Pensiamo che il sistema dei rifiuti in provincia di Enna, abbia le stesse caratteristiche dell’avventore del bar. Nel caso dei rifiuti il conto è salatissimo: oltre 30 milioni di euro richiesti ai comuni ennesi per presunti debiti che questi hanno nei confronti di Ato Rifiuti EnnaEuno. Non ci meravigliamo più di tanto- dicono Garofalo e Laterra- in quanto è da anni che lo ripetiamo ed è da anni che suggeriamo, inascoltati, la soluzione per evitare che si arrivasse a questo punto. Il danno per i cittadini della provincia di Enna è enorme. Molti si ricorderanno il balletto delle cifre di qualche anno addietro in merito all’effettivo costo del servizio dei rifiuti. Ricordiamo a noi stessi che i Commissari Liquidatori indicavano in 26-27 milioni di euro il costo effettivo del servizio, che con qualche riduzione poteva scendere a 22-23 milioni di euro, mentre le delibere dei consigli comunali arrivavano a 18,5 milioni di euro>>. Dito puntato contro le istituzioni:<< Ci chiediamo cosa abbiano fatto i sindaci, componenti, insieme al presidente della Provincia, dell’assemblea dell’Ato Rifiuti, per svolgere in quella sede il ruolo loro assegnato e cioè quello di ridurre e portare il costo effettivo a quello deliberato dai consigli comunali. Dire che non abbiano fatto niente – aggiungono- sarebbe riduttivo. Perché l’assemblea dell’Ato Rifiuti è riuscita, addirittura, a non approvare i bilanci dell’Ato dal 2008 ad oggi. Nessun soggetto giuridico, pubblico o privato, può permettersi il lusso di non approvare i bilanci di esercizio e quello che è ancora più grave, i consuntivi approvati dai consigli comunali in questi anni non portano i consuntivi di tutte le partecipate, in quanto EnnaEuno non ha i bilanci approvati, seppure la norma obbliga i Comuni ad inserirli e a tenere conto delle loro risultanze. Ricordiamo pure che ben 10 sindaci di comuni di questa Provincia, all’epoca del balletto delle cifre, mandarono un esposto alla Corte dei Conti, ma di questo non se ne sa nulla>>. Il gruppo federato, ripropone alcune domande alle quali, sino ad ora, nessuno ha risposto: 1) Perché ancora oggi non vengono approvati i bilanci dell’Ato degli anni 2008, 2009 e 2010?; 2) Quale è il costo del servizio effettivo ad oggi e chi pagherà la eventuale differenza tra costo effettivo e costo deliberato?; 3) Quale è la situazione patrimoniale e finanziaria effettiva della società Ato Rifiuti EnnaEuno?; 4) La commissione di liquidazione, nominata proprio per quantificare i debiti al 31 dicembre 2010, ha completato la ricognizione?. Ancora prima di porre questi quesiti, nel dicembre del 2010 scrivevamo ai Sindaci chiedendo di avocare a loro (ai sensi dell’art.191 c.1 della legge 152/06) il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti ed iniziare la raccolta differenziata. Anche in questo caso silenzio assoluto. Adesso è allarme e qualcuno grida allo scandalo. Se sono veri i dati, è chiaro che siamo al disastro>>. Garofalo e Laterra concludono:<< Riteniamo che al di là delle soluzioni che possono essere trovate, bisogna trovare i responsabili del disastro e dell’eventuale “grave danno erariale procurato” . Non può pagare sempre e solamente “pantalone” (il popolo), i disastri combinati dalla cosiddetta politica della nostra Provincia>>.

Arcangelo Santamaria