Politica

I comitati per l’acqua pubblica festeggiano i risultati referendari

Il comizio dei comitati I comitati cittadini della provincia di Enna, “2 Si per l’acqua pubblica”, hanno scelto Valguarnera per festeggiare la vittoria dei referendum. Guidati dal coordinatore provinciale, Carlo Garofalo, hanno tenuto un comizio in piazza della Repubblica e qui, tutti i rappresentanti dei comuni dell’Ennese, sono intervenuti per ringraziare la gente che è corsa in massa alle urne, fissando il quorum della provincia di Enna al 60%. <<Un risultato straordinario – hanno sottolineato tutti gli intervenuti- frutto di un lavoro iniziato anni addietro, quando i partiti, tanto di centrodestra, quanto di centrosinistra, che adesso litigano per prendersene i meriti, invece, litigavano per spartirsi la torta preparata con l’Ato idrico e la privatizzazione dell’acqua>>. Frecciate ai partiti di destra e a quelli di sinistra, ringraziamenti alla gente e alla Chiesa, che si è schierata apertamente per l’acqua bene comune. A chiudere il comizio è stato il leader dei comitati cittadini, Carlo Garofalo che dopo avere evidenziato come <<le più note trasmissioni televisive e certa stampa, hanno preferito dare la ribalta referendaria sempre agli stessi partiti e agli stessi politici, “scordandosi” del movimento popolare dei comitati>>, ha annunciato cosa faranno i comitati dopo la schiacciante vittoria referendaria. <<Ai politici che siedono in Parlamento e che stanno tentando di politicizzare un risultato che non è loro- ha detto Garofalo- lanciamo un guanto di sfida, invitandoli a calendarizzare la nostra proposta di legge, a iniziativa popolare, che prevede la costituzione di consorzi tra comuni, per la gestione del servizio idrico>>. Da Roma a Palermo e poi ad Enna, il coordinatore dei comitati cittadini ha zoomato sul territorio: <<Alla Regione proponiamo di adottare la nostra proposta di legge, già depositata a Palermo e avvallata dalla firma di 35 mila cittadini. Inoltre- ha aggiunto Garofalo- proporremo che i fondi comunitari per il servizio idrico, anziché essere destinati agli Ato, siano destinati ai comuni>>. Da Palermo ad Enna. <<Al presidente dell’Ato Acque che è poi anche il presidente della Provincia, Giuseppe Monaco, diciamo che si metta bene in testa di fare il presidente a tutti gli effetti, facendo gli interessi dei cittadini. Che si restituiscano agli utenti gli importi per le acque reflue incassate illegittimamente dall’Ato; si elimini dalla bolletta dell’acqua la quota del 7% destinata agli investimenti reali o presunti sulle infrastrutture idriche; si costituisca una commissione tecnico-legale, in cui vogliamo che ci sia un nostro rappresentante, per controllare “AcquaEnna”, società con la quale si rescinda il contratto per inadempienza>>. Insomma, la battaglia per un servizio equo ed efficiente, continua.

Arcangelo Santamaria