Politica

Il Comitato Cittadino sulla vicenda dei 14 avvocati nominati da Enna Euno

Sulla vicenda degli incarichi ai 14 avvocati, assegnati dall’Ato Rifiuti, Enna Euno, che tanto scalpore sta suscitando, non si è fatto attendere, l’intervento del coordinatore provinciale dei comitati cittadini, Carlo Garofalo. <<La polemica politica di questi giorni – dice Garofalo- ci lascia un pò perplessi e comunque non ci stupisce, né rappresenta, per noi, una novità. In questa provincia, qualche anno addietro, qualcuno (o meglio più di uno), ebbe la felice idea di potere accrescere i consensi elettorali attraverso la creazione di carrozzoni clientelari, come le Ato rifiuti e idrico, per fermarci a questo contesto. In questi anni siamo stati costretti ad ingaggiare una dura battaglia politica per sancire la illegittimità degli atti prodotti da detti carrozzoni, soprattutto l’Ato rifiuti, e dai loro rappresentanti che si sono via via susseguiti e che erano di nomina politica, rispettando il criterio dell’inciucio politico>>. Carlo Garofalo scende nei particolari e afferma:<<Addirittura, quando siamo stati costretti a ricorrere al Tar avverso la illegittimità delle tariffe rifiuti per gli anni 2006 e 2007 e l’affidamento in house del servizio a Sicilia Ambiente, l’Ato incaricò dei professionisti, elargendo parcelle, per difendersi contro gli stessi cittadini. Queste parcelle- aggiunge- non ci risulta che siano state pagate da chi ha prodotto atti illegittimi, bensì sono entrate nelle spese della società d’ambito e quindi pagate dagli stessi cittadini. Non parliamo poi dei soldi sperperati per difendersi, ingiustamente e senza successo, dalle migliaia di ricorsi presentati dai cittadini in sede tributaria>>. Su quanto venuto alla luce in questi giorni, Garofalo dice: <<La gravità degli atti prodotti in questi giorni consiste essenzialmente nel fatto che ritenendo l’Ato un soggetto pubblico, dovrebbe, questi, attenersi a quelle che sono le leggi degli enti locali in periodo di campagna elettorale e, quindi, il relativo divieto di determinati atti amministrativi, tra cui incarichi professionali ed elargizione di contributi. Non entriamo nel merito della vicenda, perché non conosciamo le carte, ma trattandosi di vertenza di lavoratori, ci chiediamo e chiediamo ai commissari, se dette vertenze siano legittime; la probabilità di successo che avrà l’Ato e se sono stati fatti tutti i percorsi previsti dalla legge prima di arrivare al contenzioso legale, ad esempio la conciliazione avanti l’Ufficio provinciale del Lavoro>>. Il coordinatore dei comitati cittadini conclude:<< Nel ribadire quanto in questi anni denunciato in tutte le forme democratiche all’opinione pubblica, noi riteniamo che non bisogna scandalizzarsi del numero di incarichi in tempi di crisi, ma di un sistema politico a livello provinciale, trasversale ed obsoleto che tenta in tutti i modi e utilizzando tutti i mezzi di potere a disposizione, di restare in piedi a tutti i costi. La gente è stanca di subire e l’appuntamento regionale può essere l’occasione per sconfiggere un sistema politico basato sui carrozzoni, sulle clientele e sulle promesse per accrescere il consenso elettorale del proprio partito o personale>>.

Arcangelo Santamaria