Politica

Seconda convocazione per l’assemblea dei sindaci di Ato Rifiuti. I comitati cittadini chiedono la diretta streaming

I comitati cittadini ennesi non mollano e accendono i riflettori  sulla seconda convocazione dell’assemblea dei sindaci di Ato Rifiuti, prevista per oggi,  dato che la prima è andata deserta, per discutere in merito alle bollette della Tia 2007, chiedendone la diretta streaming. <<Siamo fiduciosi che tutti i sindaci- dice il portavoce dei comitati, Carlo Garofalo- saranno presenti, in quanto tutti i nodi stanno venendo al pettine e, quindi, proprio loro sono chiamati ad assumere le dovute responsabilità derivanti  dal  mandato popolare ricevuto con la loro elezione. Non possono essere accampate scuse, in quanto la partecipazione all’Assemblea, che tra l’altro è stata chiesta da alcuni degli stessi sindaci, è non solo un diritto, ma anche e soprattutto un dovere ed in caso di impegni improrogabili, ciascun sindaco può delegare un proprio assessore. La gente è stanca di vedere sonnecchiare i propri rappresentanti istituzionali nel non prendere decisioni su fatti importanti come questi>>. Richiamati i sindaci a compiere il proprio dovere, i comitati cittadini ennesi entrano nel merito della vicenda Tia.  << I sindaci sono chiamati a discutere sulla legittimità, intanto degli atti notificati agli utenti, e di conseguenza sulla legittimità dell’operato dei commissari liquidatori. A fronte del fatto che parecchi sindaci si sono già pronunciati ufficialmente in tal senso, se l’Assemblea dovesse deliberare, come riteniamo e auspichiamo, per la illegittimità degli atti, è chiaro che tutto il resto diventa consequenziale, sia la illegittimità dell’azione dei Commissari, sia la presunta cessione del credito ad Andreani Tributi srl, sia le modalità di affidamento del servizio di notifica delle bollette, sia la responsabilità dei costi sostenuti per tale azione illegittima ed, infine, la salvaguardia dell’immagine del Comune, considerato che le lettere recapitate agli utenti portano la cointestazione sia di EnnEuno che del Comune di residenza dell’utente>>. Dito puntato contro chi ha fatto emettere le bollette. <<Da più parti sono state chieste le dimissioni del Collegio di liquidazione. E’ chiaro- afferma Garofalo-  anche qui, che se l’Assemblea dovesse deliberare per l’ illegittimità degli atti, la conseguenza è la destituzione del Collegio, soprattutto per un fatto etico e di correttezza politica>>. Qui sorge una domanda. <<Ma questo Collegio di liquidazione chi lo ha eletto? Non sono stati gli stessi sindaci, nell’ottica delle larghe intese (o inciucio?) ad averli eletti? Non sono stati loro a nominare i due commissari liquidatori, uno appartenente al centrosinistra e l’altro al centrodestra? Non sono stati loro a continuare ad applicare la norma politica che ha visto gestire il settore dei rifiuti in provincia di Enna nella logica del Codice Cencelli e nella logica della spartizione politica e partitica con le conseguenze nefaste che ne sono derivate per la collettività? E non ci vengano a dire che non è così>>. Durissimo il giudizio dei comitati contro il sistema politico della provincia di Enna. <<L’Ato Rifiuti, fin dalla sua nascita, ha visto la spartizione partitica nella gestione  e nella nomina dei consiglieri di amministrazione prima, e dei commissari liquidatori dopo, anticipando di molto le larghe intese tanto care da un po’ di tempo al nostro Capo dello Stato. Ed escluso qualche partito che è rimasto fuori, volutamente, da questo sistema, tutti gli altri sono responsabili o co-responsabili di tale gestione fallimentare>>.

Arcangelo Santamaria