Cronaca e Attualità

Alcool ai minorenni. 12enne beve vodka e finisce in ospedale

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Valguarnera – Ha rischiato la vita un 12enne valguarnerese che lo scorso sabato sera, assieme ad un gruppo di amici, ha compiuto la classica “bravata”, bevendo una consistente dose di vodka. Per fortuna tutto si è concluso con un grosso spavento, per la famiglia e gli amici del ragazzino che, dopo essersi sentito male, dai genitori è stato accompagnato presso il presidio cittadino di guardia medica e poi traportato urgentemente con un’ambulanza del 118, all’ospedale Umberto I di Enna. Il rapido intervento dei sanitari valguarneresi prima e di quelli del nosocomio ennese dopo, ha salvato la vita al ragazzo. Ma il caso non è passato e non può passare inosservato, visto che il ragazzino, suo malgrado protagonista di questa vicenda, assieme al gruppo di amici, ha bevuto per strada e lì si è sentito male, prima che venissero allertati i genitori. Un ragazzino di buona famiglia, seguito dai genitori e impegnato nello sport. Un ragazzino dal carattere espansivo, voluto dai suoi coetanei e dai quanti lo conoscono. Nessun vicenda personale, quindi, dietro questo insano gesto, ma solo una “bravata” di gruppo. Suona forte il campanello dell’allarme sociale per la diffusione dell’uso dell’alcol tra i giovani e soprattutto tra i minorenni, convinti di sentirsi adulti, se bevono alcolici o fumano marjuana. Spontanea la domanda: chi ha venduto la bottiglia di vodka al gruppo di minorenni? Esclusi i grossi supermercati, dove alle casse non passa il minore che tenta di acquistare alcolici, si punta l’attenzione su altri esercizi commerciali. Per guadagnare qualche euro in più c’è gente che mette a rischio la vita dei ragazzini. Si alza forte il grido dei genitori e della società civile, affinché anche nel settore della somministrazione delle bevande si effettuino seri e costanti controlli. Il lavoro educativo delle famiglie, della scuola, della chiesa, delle associazioni sportive, rischia di essere vanificato da quanti non hanno assolutamente nessuna remora a somministrare alcol e droghe a dei ragazzi. E’ giusto dire che le autentiche giungle nelle quali si sono trasformate le grandi città, sono lontane dal quieto vivere di piccoli centri come Valguarnera. Ma i segnali vanno colti in tempo e gli argini vanno alzati subito. Sabato sera si è sfiorata una tragedia. Controlli più serrati e l’applicazione di pene esemplari, devono essere il deterrente che chiude il cerchio della sicurezza attorno ai nostri figli.

Arcangelo Santamaria