Politica

Scozzarella non mette all’ordine del giorno quanto richiesto dall’opposizione. Richiesto al Prefetto di intervenire.

Enrico ScozzarellaValguarnera – Che fosse una legislatura difficile per la nuova amministrazione guidata da Francesca Draià e il nuovo consiglio comunale era prevedibile, ma che già dopo due mesi si invoca l’intervento del Prefetto e dell’assessorato regionale delle Autonomie locali e della Funzione Pubblica, era inimmaginabile. Sotto accusa il presidente del consiglio Enrico Scozzarella per non aver messo all’ordine del giorno del consiglio comunale, la discussione attinente “l’attestazione di solidarietà al Prefetto di Enna in ordine alla diatriba con il presidente della Kore Cataldo Salerno”. Ad accusare Scozzarella il gruppo consiliare di minoranza “L’Altra Voce per Valguarnera” il cui capogruppo è Giuseppe Speranza che fa riferimento all’ex sindaco Sebo Leanza. Nella lettera inviata alle autorità, il gruppo parla non solo di violazione dell’art. 23 dello statuto comunale ma anche di omissione volontaria e del tutto arbitraria da parte del presidente del consiglio che non ha fornito tra l’altro, nessuna motivazione o parere legale e adottando un comportamento irrispettoso della minoranza e dello stesso ruolo” Il gruppo, nel richiedere un intervento tangibile, ritiene tale comportamento lesivo delle prerogative dei diritti della minoranza perché “l’imbarazzo di una componente politica nel trattare alcune tematiche- si legge- non può essere la causa giustificatrice di scandalose e volontarie omissioni”. Ma le polemiche non finiscono qui. Il gruppo di minoranza attacca pure la Giunta Draià targata PD, per non aver approvato la proposta di riduzione delle imposte comunali. Nella fattispecie i consiglieri Giuseppe Speranza, Giuseppe Arcuria, Giuseppe Profeta, Concetta Dragà e Concetta Forte il 14 luglio scorso avevano proposto per ridurre nel 2015 l’aliquota Tasi dal 2 all’1 per mille sulle prime abitazioni, l’applicazione del criterio progressivo per l’addizionale Irpef, l’azzeramento dell’aliquota Imu sui terreni agricoli e la diminuzione dal 10,6 al 9,6 per mille della aliquota Imu sulle seconde abitazioni. C’è da dire però, che l’aumento di tali aliquote al massimo consentito, era stato attuato negli anni scorsi dalla Giunta Leanza e a tale proposito il suo movimento politico oggi ne giustifica la riduzione per la mutata situazione finanziaria dell’ente – a loro dire- “notevolmente migliorata grazie all’azione politica della precedente amministrazione. Ciononostante i consiglieri comunali di maggioranza presenti in Aula, hanno bocciato tali proposte, “rinnegando- concludono- dopo soli 3 mesi le promesse della campagna elettorale. Non consentiremo sperpero di risorse che vanificherebbero il lavoro di risanamento dei conti realizzato negli ultimi cinque anni di governo”.

Rino Caltagirone