Cronaca e Attualità

L’Ato dice che non può effettuare la raccolta rifiuti e il Sindaco sospende il mercato settimanale. Ma non era vero…

mercato settimanale

L’Ato Enna Euno nel pomeriggio di martedì comunica al Comune di non poter garantire il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti, salvo poi smentirsi il mattino successivo. Peccato che di mezzo, nella giornata di mercoledì ci fosse il mercato settimanale, che il sindaco Leanza è stato costretto a far saltare perché non poteva effettuarsi la pulizia delle strade e la raccolta dei rifiuti. Una giornata a dir poco paradossale, in un tourbillons di confusione e imprecazioni e con gli operatori commerciali, la maggior parte tutti di fuori città, reduci da centinaia di chilometri, che aspettavano il da farsi. Ma quando da parte del Comune è arrivato il sì all’allestimento delle bancarelle, se n’erano già tutti andati. Cos’era successo: nel pomeriggio di martedì è pervenuta al sindaco Leanza un telegramma di Ato Enna Euno col quale si comunicava che la società non era in grado di garantire il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti, causa mancata emissione da parte del presidente della Regione dell’autorizzazione per il conferimento dei rifiuti nelle discariche fuori province. Il sindaco, tra l’altro, considerato che la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti non si effettuava in paese da alcuni giorni, con i cassonetti strapieni all’inverosimile, per evitare problemi sanitari maggiori, emanava lo stesso martedì pomeriggio un’ordinanza, con la quale comunicava alla cittadinanza che il giorno successivo il mercato non avrebbe avuto luogo. Alle 8,45 dello stesso mercoledì invece, la retromarcia. Un funzionario della Ato Enna infatti, smentendo la decisone del pomeriggio precedente, comunicava al Comune che il servizio di raccolta sarebbe ripreso normalmente nella stessa mattinata, in quanto era stata disposta l’autorizzazione di conferimento in discarica da parte del governo regionale. Ma per l’allestimento delle bancarelle, erano già le 9 e passa, era troppo tardi, perché quasi tutti gli ambulanti erano andati via.

Rino Caltagirone