Politica

“Liberamente” sul vuoto alle Procure di Enna e Nicosia

Le lacune di organico presso le Procure di Enna e Nicosia, stanno suscitando la reazione della società civile della provincia di Enna. Sulla vicenda, con una nota stampa, e’ intervenuto il “Laboratorio Politico “Liberamente – Rinnovamento e Legalità”, movimento valguarnerese da sempre in prima linea nella lotta alla mafia e per la tutela della legalità. Il presidente di Liberamente, Alfonso Gambacurta e il segretario, Ilenia Castellana, dicono: <<In riferimento alla vicenda sullo stato di abbandono delle Procure della Repubblica di Enna e di Nicosia, invitiamo gli amministratori locali, il Presidente della Provincia ed i parlamentari di collegio regionali, nazionali ed europei, a prendere posizione e fare pressione politica ed istituzionale attiva sul Ministro della Giustizia Alfano e sul Consiglio Superiore della Magistratura affinché i procuratori Ferrotti e Scavone non vengano lasciati soli ed in totale abbandono. Riteniamo scandaloso- affermano i due dirigenti di Liberamente- che tribunali con più di
 7 mila procedimenti aperti ogni anno, con giurisdizione in territori “caldi”, con alta densità di criminalità, sia comune che mafiosa, come dimostrato dalle frequenti operazioni di contrasto alla malavita organizzata svolte ad Enna, Villarosa, Barrafranca, Valguarnera e nei comuni del circondario, vengano affidati ad un solo magistrato, anziché ai cinque di organico, decretando di fatto la paralisi delle Procure e la conseguente impunità totale per decine di pericolosi criminali>>. Per Gambacurta e Castellana <<questo metodo di gestione della giustizia, penalizza le forze inquirenti che ogni giorno rischiano la vita nella nostra provincia, le istituzioni, i magistrati che operano per il bene comune e soprattutto gli onesti cittadini che rispettano le leggi. Siamo certi- concludono- che solamente un fronte unito di tutti gli attori politici della provincia di Enna, di maggioranza e di opposizione, possa risvegliare la sensibilità e il senso di responsabilità istituzionale di chi ci governa e ci gestisce a Roma>>.

Arcangelo Santamaria