Scuola e Università

Lo scandalo dei corsi on line.

corso on line Nel mondo della scuola il rigore imposto dal ministro Maria Stella Gelmini, a quanto pare, riguarda solo i tagli finanziari. Nessuna attenzione, anzi accondiscendenza, per i concorsi “farsa” come quello dei presidi e l’acquisto di punteggi da parte di molti insegnanti. Per verificare quest’ultima anomalia del sempre più caotico mondo scolastico, basta spulciare le graduatorie per gli insegnanti precari pubblicate dal provveditorato agli studi di Enna, per l’assegnazione delle cattedre nella stagione scolastica che inizierà a settembre. Pur di ottenere dei punteggi in più, diversi insegnanti, iscrivendosi a un corso online del costo di diverse centinaia euro, hanno acquisito 3 punti in graduatoria. C’è anche chi, invece, ha “investito” di più e iscrivendosi ad altri (sempre a pagamento) corsi online, ha acquisito altri 3 punti per ogni corso effettuato, inserendo in graduatoria addirittura 9 punti, tetto massimo previsto dalla “severa” normativa vigente. “Corsi scandalo”. Basti pensare che l’acquisizione di una laurea, è equiparata ad uno di questi corsi online è vale solo 3 punti. Altro scandalo è quello che insegnanti in graduatoria da anni e che dopo un intero anno scolastico di insegnamento acquisiscono 12 punti in graduatoria, nella speciale classifica dell’assegnazione delle cattedre, si vedono scavalcare da chi i punti li ha acquistati come al supermercato. Per questo nessuno si scandalizza. Nessuno pesta i calli a chi gestisce quello che è un grande business, legalmente autorizzato, che uccide la meritocrazia e premia chi con i soldi può fare carriera.