Cronaca e Attualità

“28 gennaio 2013. Il sapore della libertà”. Gaetano D’Angelo esce dal carcere.

Gaetano D'angeloIl prossimo 28 gennaio, si apriranno le porte del carcere di Voghera, dove attualmente si trova il 31enne valguarnerese Gaetano D’Angelo che, fra 9 giorni, quindi, riassaporerà il profumo della libertà. Gaetano D’Angelo era stato arrestato nel 2009 nell’operazione antimafia “Green Line” e accusato dei reati di: associazione mafiosa; furto di cavalli e danneggiamento, tramite incendio, di un automezzo. A distanza di circa 4 anni e mezzo, Gaetano D’Angelo, rientra nel mondo cosiddetto “civile”, dopo che in primo grado era stato condannato a 6 anni e 4 mesi di reclusione per reati per i quali l’uomo valguarnerese, si è sempre continuato a protestare innocente, ma sulla cui sentenza non è ricorso in Cassazione, visto l’accelerata impressa alla sua liberazione. Gaetano D’Angelo, infatti, ha usufruito del massimo degli sconti di pena detentiva ( 9 mesi e 45 giorni), per la sua condotta in carcere. Per ultima, la decisione del giudice di sorveglianza del tribunale di Pavia (competente territorialmente sul carcere di Voghera), che ha concesso a D’Angelo una misura di controllo più elastica consistente in un anno di libertà vigilata. Ma la storia di Gaetano D’Angelo vale la pena di essere approfondita, visto che quest’uomo, che i giudici hanno stabilito non essere un boss mafioso, ha patito anche la pena del 41 bis, dall’11 ottobre 2009 al 21 dicembre 2011, nel carcere di massima sicurezza di Spoleto. La revoca del 41 bis, per D’Angelo, è stata la prima revoca siglata dal ministro della Giustizia, Paola Severino. La svolta si è avuta quando, durante il processo di secondo grado, Gaetano D’Angelo lesse in aula un suo scritto con il quale prendeva le distanze da Cosa Nostra, chiedendo scusa allo Stato e alla società civile per alcuni errori di gioventù. La difesa di D’Angelo, sostenuta dall’avvocato Antonio Impellizzeri, in pratica riporto’ in auge il vecchio istituto della “dissociazione”, in voga ai tempi del terrorismo e mai applicato ai reati di mafia. Da quel giorno, per Gaetano D’Angelo, che all’epoca dell’operazione “Green Line” era incensurato, le cose cambiano in meglio. A sostenerlo la sua famiglia e la sua ragazza. Dai momenti più duri del 41 bis, si passa al passaggio nel carcere di Voghera <<uno degli istituti più evoluti- dice l’avvocato Antonio Impellizzeri- per la riabilitazione dei detenuti. Gaetano D’Angelo- continua il suo legale- esce dal carcere ed è la perfetta risultanza della legge Gozzini che restituisce alla società civile un soggetto completamente riabilitato>>. Nell’istituto penitenziario di Voghera, D’Angelo, ha avuto una guida spirituale, ha frequentato vari corsi culturali, sociali e artistici; è stato nominato direttore di uno di questi corsi ed esempio da seguire per gli altri detenuti e sta scrivendo un libro autobiografico. L’ultimo capitolo sarà intitolato: “28 gennaio 2013. Il sapore della libertà”.

Arcangelo Santamaria