Cronaca e Attualità

Ennese arrestato per violenza sessuale e atti persecutori

Enna – Era ormai diventato un incubo recarsi al lavoro per due donne dipendenti di una ditta di pulizie operante presso un ufficio pubblico di Enna, le quali, da circa tre anni, venivano vessate, anche sessualmente, dal responsabile del cantiere di lavoro. Questi, approfittando del fatto che le pulizie venivano fatte prevalentemente in assenza di impiegati, avvicinava le donne ed in più occasioni le palpeggiava nelle parti intime con violenza, costringendole, altresì, a subire avances lascive e proposte oscene. Non solo, l’indagato deve anche rispondere di atti persecutori ai danni delle vittime, perché con condotte reiterate, le minacciava di avviare procedimenti disciplinari a loro carico, chiamandole più volte al giorno, proponendo loro incontri sessuali, toccandole e facendosi toccare nelle parti intime e denigrandole davanti ai colleghi, fino a provocare loro un profondo stato d’ansia e di paura. L’uomo, L. F. U. è un pregiudicato ennese, classe 1968, residente in provincia. Lo stesso ha già subito una condanna per estorsione, avendo (tra il 2000 ed il 2001) costretto alcuni dipendenti di una ditta di pulizie presso la quale lavorava, ad effettuare più ore di lavoro di quelle pattuite, corrispondendo, inoltre, cifre minori rispetto a quelle previste nel contratto di lavoro, sotto la minaccia del licenziamento. L’individuo è stato tratto in arresto in esecuzione di Ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal G.I.P. di Enna d. ssa Maria Luisa BRUNO su richiesta del Pubblico Ministero d. ssa Paola D’AMBROSIO. Le indagini sono state condotte dagli investigatori della sezione “reati contro la persona e reati sessuali” della Squadra Mobile diretta dal Vice Questore Aggiunto dr. Giovanni CUCITI. L’attività investigativa ha preso le mosse nello scorso mese di giugno allorquando una delle vittime, non potendo più tollerare le condotte del L. F. U., si confidava con i propri referenti sindacali i quali – fornendole supporto psicologico – la inducevano a rendere dichiarazioni agli uomini della Squadra Mobile di Enna. L’altra vittima veniva successivamente interrogata ed anch’ella riferiva dettagliatamente in ordine agli abusi ed alle angherie subite. Addirittura una delle due aveva deciso di licenziarsi, preferendo perdere il posto di lavoro. Le indagini svolte dalla Squadra Mobile e i riscontri assunti a sostegno del quadro accusatorio hanno consentito l’emissione del provvedimento degli arresti domiciliari ai quali l’indagato è stato sottoposto.
(Fonte:  Polizia di Stato)