Politica

Bascetta sulla questione precari “narcotizzata”

Valguarnera – “Il silenzio e la pace sono tornati al Comune di Valguarnera. Nei corridoi non si sente volare una mosca e i lavoratori continuano ad aspettare il miracolo”. Esordisce così, Luigi Bascetta, coordinatore provinciale del sindacato Csa, sulla questione dei lavoratori precari del comune di Valguarnera. “I sindacati confederali e l’amministrazione comunale (pappa e ciccia per capirci) hanno “silenziato” e “narcotizzato” anche quei pochi, pochissimi lavoratori precari che avrebbero voluto ribellarsi, con l’inciucio del piano triennale delle assunzioni (altra amenità gestionale di cui l’Amministrazione si dovrà fare carico nei prossimi giorni) e con la speranza ( ormai ventitrennale) di una stabilizzazione che viene rimpallata e addebitata solo ed esclusivamente alla Regione Sicilia, altro ente zavorrato da malaspesa e da mala gestione che, corroso da ruberie e privilegi allucinanti che il Crocetta, suo malgrado, sta perpetuando e avallando con una politica ambigua e fumosa, con un “gioco delle parti” così sottile e vergognoso che avrebbe sconvolto lo stesso Pirandello”. Bascetta, come suo solito, tira dritto e afferma:” Tutti colpevoli, nessun colpevole. La Legge 125 del 2013 e la Legge regionale 30 del 2014 dettano la procedura per la stabilizzazione dei lavoratori precari delle pubbliche amministrazioni,ma nessuno dice che tra gli stesi enti pubblici non tutti posseggono gli stringenti requisiti previsti dalla normativa ed il Governo regionale, sfuggente e latitante, non ha ancora reso noto come intenda procedere. Nessuno sa quanti siano i lavoratori da stabilizzare e nessuno ha ancora previsto soluzioni per tutti quei lavoratori che si trovassero nell’eventualità di non rientrare nel bacino degli stabilizzati”. Il sindacalista del Csa, mette in guardia i malcapitati precari. “Le procedure di stabilizzazione dei precari, prevedono dei vincoli tali per cui moltissimi lavoratori ne resteranno esclusi: intanto il rispetto del patto di stabilità interno; il limite massimo del 50% delle risorse destinate alle procedure assunzionali dall’Ente utilizzatore; nonché il rispetto del vincolo di riduzione della spesa per il personale, come indicato dalla legge n. 296 del 2006. Ormai la data fatidica del 31 dicembre è alle porte e tutti stanno aspettando ansiosamente l’evento come se fosse il Bambinello, ma nessuno ha il coraggio di dire che l’amministrazione comunale avrebbe potuto già stabilizzare tutti i precari con un semplice atto amministrativo: azzerare tutte le posizioni organizzative che sono figure inutili, carissime e spropositate per un paese che è ormai allo sbando e prossimo alla catastrofe economica e sociale. Pertanto di fronte alle mille autocelebrazioni di questa amministrazione e tra i mille proclami di Crocetta non c’è traccia di una paventata soluzione per le migliaia di precari che resteranno senza lavoro tra poco più di un mese”.

Arcangelo Santamaria