Politica

Le dichiarazioni post-primarie

Valguarnera – Primarie da kasba, denuncia di interessi personali, l’affossamento di un partito che ai propri iscritti predilige gente esterna. E’ questa la reazione di Giuseppe Interlicchia che domenica scorsa ha perso le primarie interne al Pd che, invece, hanno designato, alle amministrative di maggio, Francesca Draià quale candidato sindaco del partito che in provincia è guidato da Vladimiro Crisafulli,. <<Ad un certo punto della giornata, vedendo il quadro della situazione, ho quasi sperato di non vincere le primarie del Pd per un motivo semplicissimo: segnare nettamente la differenza tra il nostro modo di fare politica e il loro, per fare comprendere con chiarezza che definizione diamo noi alla trasparenza, alla correttezza e all’indipendenza>>. Esordisce così, Interlicchia, dopo avere somatizzato la sconfitta. <<Molti elettori hanno lamentato la presenza di troppe persone “a protezione” della porta, delle strade, delle macchine e della cabina elettorale, un ambiente da “fiera del lunedì” non propriamente degno di un appuntamento come quello delle primarie del partito. A queste persone chiedo scusa come cittadino e consigliere comunale, mi sento deluso al pari vostro per gli atteggiamenti e il mancato rispetto delle più comuni regole di comportamento>>. Interlicchia punta il dito contro i dirigenti del Pd e afferma:<<Da uomo di partito, facente parte del direttivo di circolo, avrei gradito più coerenza da parte degli organi di partito, soggetti rappresentativi, forse troppo coinvolti per un candidato esterno al Pd. In condizioni normali, le primarie tra due candidati interni avrebbero rilanciato il partito, la figura superpartes del segretario e l’autorevolezza del capogruppo consiliare. Eppure, a questo appuntamento politico, di normale si è vista solo l’anomalia di un gruppo dirigente locale che ha preferito sostenere il candidato avverso, lanciando un chiaro messaggio a tutti i circoli della provincia: la militanza e l’appartenenza non meritano rispetto quando, in gioco, ci sono interessi personali di mezzo e manie di protagonismo>>. Duro come non mai Interlicchia prosegue il suo sfogo:<<Tutto normale. Raccolta delle firme all’interno del circolo, tra i tesserati, per la candidatura a sindaco, salvo poi candidare alle primarie del Pd, esterni che, vorrei ricordare a quanti hanno la memoria corta, fino a 5 anni fa inveivano sul palco in maniera netta e decisa contro le stesse persone che oggi, seppur ridimensionate nei numeri, le hanno permesso di vincere.

Alla luce di tutto ciò, con fair play e forte del risultato ottenuto, faccio i miei migliori auguri all’ipotetico candidato a sindaco del Partito Democratico, perché ha guadagnato sul campo l’investitura con lungimiranza, coerenza e appartenenza>>. Giuseppe Interlicchia esamina anche i numeri usciti fuori. <<Chi pensava risultati diversi, come ho sentito dire “il doppio, il triplo dei voti” o il “default dei giovani”, credo abbia fatto male i conti perché al netto dei voti di una grandissima famiglia (non propriamente tesserata al Pd), il dato per chi crede di essere al comando del partito è davvero esiguo, certifica il declino di una stagione politica e di un modo di fare, distante anni luce dalle normali esigenze di una collettività meritevole di attenzione e rispetto>>. Interlicchia adesso chiede rispetto per le sue 579 preferenze che, a suo dire, esprimono voglia di cambiamento.

<<Chi vuole dialogare con noi si prepari un bel discorso. Il più convincente possibile- sottolinea- perché non abbiamo intenzione di lasciare la nave in tempesta e, anzi, siamo curiosi di ascoltare la proposta politico – amministrativa dell’ipotetico Sindaco del Pd>>. Anche Interlicchia indossa i panni del rottamatore:<< Certo, alla luce dei risultati conseguiti, si apre una fase di riflessione politica che porta inevitabilmente a mettere in discussione tutti i ruoli politici e istituzionali del partito. E’ mutato l’equilibrio, all’interno di un circolo molto contradditorio, e penso si debbano ammettere alcuni limiti, in primis quelli individuali di chi non ha saputo gestire, né all’inizio né alla fine, la procedura delle primarie e il dialogo salvo proclamare unità e compattezza che, giusto per essere chiari con gli elettori, oggi sono sentimenti lontano dall’esser veritieri. A quanti pensano che, con l’attribuzione di un ruolo e una comoda poltrona, si possa aggiustare il giocattolo rispondo “picche”>>.

Arcangelo Santamaria