Scuola e Università

La UIL scuola contesta le ultime direttive del Miur

La Uil Scuola contesta aspramente le indicazioni e le regole dettate da Miur, (Ministero Istruzione Università e Ricerca), relative alla chiamata diretta dei docenti. <<Date impossibili da rispettare e requisiti molto discrezionali- dice il segretario provinciale Michele Sollami, secondo cui- servono norme attuative più precise per un’applicazione omogenea in tutta Italia, rispetto ai tempi e ai modi di scelta>>. In piena estate è ancora caos nel mondo della scuola italiana che deve fare i conti con la Legge 107, voluta dal governo Renzi. Michele Sollami, cita il documento, non ancora definitivo, con le “indicazioni operative” che dovrebbero essere utilizzate dai dirigenti scolastici per attuare il passaggio dei docenti titolati di ambito territoriale alle scuole, quello che il Capo dipartimento del Miur ha illustrato ai sindacati scuola nella riunione di giovedì scorso. Le indicazioni dovrebbero valere, in prima applicazione, solo per il prossimo anno scolastico (2016/17) e il segretario della Uil Scuola lo sintetizza così:<< L’operazione, ad avviso dell’amministrazione, si divide in due parti. Nella prima fase, i dirigenti, sulla base delle domande presentate dai docenti, ne individuano le caratteristiche in conformità con il Ptof (Piano triennale offerta formativa). Comunque- sottolinea Sollami- ai fini della scelta possono operare liberamente, senza vincoli. Se lo ritengono, possono utilizzare alcuni criteri definiti dal Miur e raggruppati in un elenco allegato al provvedimento. Quindi c’è completa libertà di scelta da parte dei dirigenti. Come comunicato dai rappresentanti del Miur, l’elenco dei requisiti è meramente esemplificativo e i dirigenti, nella loro autonomia, possono tenerne conto o, se lo ritengono, farne valere anche altri. Nella seconda fase, invece, quella relativa ai docenti non scelti o che non hanno presentato domanda, l’Ufficio scolastico regionale procederà con nomina d’ufficio>>. E sulla base della discrezionalità dei dirigenti scolastici che la Uil alza la voce e Sollami dice:<<Ad aumentare ulteriormente le distanze dal testo condiviso durante la trattativa tra Miur e sindacati, è l’introduzione del colloquio. Rispetto alla soluzione delle “indicazioni operative” del Miur, la Uil Scuola ha proposto norme applicative cogenti. Questo al fine di rendere più omogenea l’applicazione della legge sul territorio: non solo rispetto alla tempistica ma anche ai contenuti.
La Uil ha registrato con preoccupazione il forte arretramento del Miur rispetto a quanto condiviso in sede di contrattazione che si sostanzia, di fatto, nella libera scelta dei docenti da parte dei dirigenti, senza alcun vincolo. Il Miur suggerisce, il dirigente “fa come vuole”: questo in estrema sintesi il quadro della situazione che si va delineando>>.Dietro tutto sembrano esserci i soliti “interessi di bottega” e senza mezzi termini il segretario della Uil, afferma: <<Gli unici che brinderanno saranno gli enti di formazione e le scuole private che vedranno incrementato il fatturato del già fiorente “mercato dei titoli”. Per la Uil le scelte del ministero non hanno nulla a che vedere con l’autonomia scolastica che presuppone collegialità che nel piano del Miur è fortemente compressa. Se le cose, come sembra, resteranno così – conclude Sollami- la Uil scuola metterà in campo tutte le azioni e le iniziative possibili per contrastare questa deriva autoritaria e confusionaria>>.

Arcangelo Santamaria