Cultura e Società

Gazebo espositivo della Cooperativa Sociale Golem

Nella giornata di mercoledì la Cooperativa Sociale Golem, con un proprio gazebo espositivo, per tutta la giornata ha messo in mostra i lavoretti che sono il frutto della creatività e disponibilità di un gruppo di volontari. Da tempo oramai la Cooperativa Golem, svolge un importantissimo servizio sociale. <<Ognuno da spontaneamente e liberamente ciò che può: il proprio tempo, le proprie idee, in base alle proprie capacità, inclinazioni e competenze. Il gruppo di lavoro- spiega la dottoressa Valeria Sudano- nasce da una esigenza ben precisa, quella di fare partecipare attivamente una persona, seguita nell’ambito di un “Progetto Terapeutico Individualizzato”, in modo da socializzare ed integrarsi nel proprio territorio e contesto sociale di riferimento>>. La storia di Golem: Il gruppo di volontari creato è nato in maniera del tutto naturale e spontanea, ricercando delle persone disponibili tra il vicinato della paziente che stanno seguendo, conoscenti e la parrocchia di riferimento. Gli incontri avvengono una volta a settimana, le volontarie, in base alla disponibilità, si alternano formando un gruppo in media di 5 persone ad incontro, insieme alla paziente e al pedagogista clinico Valeria Sudano che la segue e che guida i lavori e gli incontri. Il tutto con la supervisione e collaborazione dello psicologo, psicoterapeuta e responsabile della Cooperativa, Nino Battiato.
Case manager sono la dottoressa Amatore, assistente sociale del comune di Valguarnera, e la dottoressa Rizzo, psichiatra A.S.P di Enna>>. Valeria Sudano tira un primo bilancio e dice:<< I frutti di tale esperienza non sono tardati ad arrivare. La persona seguita ha iniziato a sperimentare momenti positivi e di rinforzo per la sua autostima e sicurezza, tanto da partecipare attivamente al dialogo e alle discussioni di gruppo, e si è impegnata anche nella creazione dei manufatti. Ha inoltre espresso il desiderio di iniziare a lavorare a maglia, ha ripreso l’utilizzo della macchina da cucire, è ritornata ad interessarti alla lettura, da tempo abbandonata, e mette a proprio agio ed accoglie chi partecipa per la prima volta al gruppo. Anche tra le volontarie stesse si sono creati momenti positivi, partecipano assiduamente agli incontri nonostante i propri impegni e le differenze di appartenenza. Anche per loro costruire, mettersi in gioco e sperimentarsi diventa momento di crescita e di stimolo personale, scoprendo doti nascoste. Ecco dunque che il gruppo diventa una risorsa ed un valore aggiunto per ognuno dei partecipanti, momento di incontro e punto di riferimento.
Rispetto alla prima esperienza di gruppo, nata nel periodo natalizio, questo secondo momento di incontri è stato connotato da una maggiore presa di coscienza, impegno e partecipazione della persona da noi seguita; tanto da iniziare fin dai primi momenti a prendere confidenza col materiale da creare, e anche nei rapporti interpersonali con le nuove volontarie. Il gruppo, infatti, oltre alle vecchie volontarie insieme ad una tirocinante della cooperativa Golem, si è impreziosito di nuovi elementi, così da farlo diventare anche multietnico. Abbiamo avuto il piacere di conoscere e lavorare con una mamma marocchina, una mamma rumena e una mamma brasiliana, offrendoci così occasioni di vero scambio e crescita interculturale. Ad ogni incontro-aggiunge Valeria Sudano- vedere come le persone coinvolte riescono a mettersi in gioco, è sempre una esperienza molto forte, perché permette la nascita di legami sempre più saldi tra i volontari e una maggiore presa di coscienza di se stessi e fiducia nelle proprie capacità e possibilità. Da questo scambio, condivisione ed arricchimento reciproco ecco che le idee e i materiali iniziali cambiano, prendono nuova forma, nuova luce e nuove espressioni. La cooperativa Golem- conclude- anche con queste attività vuole essere luogo di scambio e punto di riferimento per la comunità valguarnerese>>.

Arcangelo Santamaria