Cronaca e Attualità

La Primavera, Botticelli, e simboli su piante e fiori

La “Primavera” di Botticelli è un’accuratissima fotografia botanica su piante e fiori. (opera, ospitata dal 1919 nella Galleria degli Uffici, a Firenze )

L’ opera ai tempi della famiglia de’ Medici
Sandro Botticelli il pittore che usava la tempera su tavola di pioppo e I de’ Medici commissionarono il quadro
( un breve accenno storico su Giuliano de’ Medici successivamente ucciso nel 1478 nella congiura dei Pazzi dal cugino Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici in occasione del suo matrimonio con Semiramide D’ Appiano D’ Aragona.)

Come leggere la “Primavera”
Uno degli aspetti più peculiari della Primavera è che “si legge” da destra verso sinistra, come fosse un racconto animato.

Ambientato nel leggendario Giardino delle Esperidi (legato all’undicesima fatica di Ercole, che lì dovette cogliere tre mele d’oro dall’albero), rappresenta una scena idilliaca ambientata in un piccolo bosco.

Sulla destra, il vento Zefiro rapisce la ninfa Cloris e la feconda. Ella, trasformatasi in Flora, con il capo cinto da una corona floreale e una veste ricca di fiori, è la personificazione della Primavera e, in maniera simbolica, del potere rigenerativo della vita e della fertilità.

Al centro della scena Venere, dea dell’amore, che rappresenta il momento di passaggio tra l’amore terreno e carnale (a destra di chi guarda) e quello spirituale, rappresentato a sinistra dalle tre Grazie, simboli dell’amore contemplativo del divino, e da Mercurio, che scaccia le nuvole per salvaguardare la Primavera.

Lo studio botanico e il significato simbolico
Lo studio più approfondito sulla componente botanica della “Primavera” che ha individuato nell’opera oltre 500 tra fiori, piante e frutti, rappresentati con estrema precisione perché dipinti in parte dal vero, in parte servendosi di antichi erbari.

L’incredibile ricchezza floreale del dipinto non ha nulla di lasciato al caso. Ad eccezione di poche specie vegetali che gli studiosi non sono riusciti ad individuare, perché troppo stilizzate o poco chiare (o forse, in qualche caso, perché solo immaginarie), nella maggior pare dei casi fiori e piante dipinti da Botticelli hanno un significato simbolico preciso all’interno della rappresentazione pittorica.

Botticelli, forse per omaggiare il committente, permea il dipinto di fiori e piante che omaggiano la famiglia de’ Medici (l’arancio, l’alloro della gloria posto sopra Zefiro, emblema personale di Lorenzo il Magnifico, l’iris viola simbolo della città di Firenze) e che sono simboli di amore (le margherite del “M’ama o non m’ama”, le viole e le rose sacre a Venere), matrimonio (in primis l’arancio ma anche il croco, la nigella, il garofano, il giacinto, la pervinca che deriva il nome dal latino “vincire”, ossia legare), piacere carnale (la fragola) e fertilità (il papavero, il mirto e l’elleboro, che nella simbologia cristiana rappresenta la rinascita, così come tutti gli altri fiori primaverili rappresentati nella “Primavera

Il boschetto in cui è ambientato il capolavoro botticelliano è sovrastato da alberi di arancio carichi di frutti e di zagare fiorite.

Si tratta, innanzitutto, di un omaggio alla famiglia de’ Medici, di cui l’arancio è l’emblema, ma non solo: tutti sappiamo infatti che i fiori d’arancio sono il simbolo del matrimonio e anche questo vuole essere un riferimento alle nozze di Lorenzo di Pierfrancesco de’ MediciIl mirto è un’altra pianta simbolo del matrimonio (e anche questo è probabilmente un richiamo al committente).

È uno dei fiori sacri a Venere e la rappresentazione, nell’opera, del mirto che circonda tutta la figura della Dea, richiama una delle allegorie matrimoniali rinascimentali più diffuse, con gli sposi che erano soliti indossare corone di mirto sul capo durante i banchetti nuziali

Flora è la figura più affascinante e la protagonista indiscussa dell’opera, se vogliamo la prima “modella” della moda floreale che, dai tempi dell’amor cortese arriva fino ai giorni nostri con le passerelle dell’alta moda.

Una figura eterea e solare, con lunghi capelli biondi e occhi chiari, che si muove fluttuando a piedi nudi tra le pieghe del suo soffice abito ricoperto di fiori.

Si possono individuare decine di specie fiorite: fiordalisi, margherite, fiori di fragola e quelli che sembrano anemoni gialli tra i capelli; rose (simbolo di amore e omaggio a Venere), raccolte nelle pieghe dell’abito, che la giovane sparge sul terreno; violacciocche gialle, fiordalisi, rose e garofani che decorano la sua veste candida

Il prato fiorito
Tra I piedi di Venere che calzano dei sandali dorati e quelli nudi di Flora sulla dx si allarga una soffice distesa di erba Verde scura su cui spiccano le piante
Fragole Papaveri ( simboli di fertilita’)
Ranuncoli giacinti muscari fiordalisi ( altri simboli nunziali) gelsomini e rose che Flora tiene in grembo e che sparge sul prato.

La bocca della ninfa Cloris
Fecondata da Zefiro con la torsione del busto e I fiori che le escono dalla bocca e’ solo il movimento del opera, dalla sua bocca fuoriescono
Pervinca azzurre ( simbolo legami ) un fiore di fragola ( passione carnale) e due rose or anemoni
Il dipinto di Botticelli
La scena si svolge in un aranceto carico di frutti nonostante siamo in primavera, le arance erano il simbolo dei De Medici ….ma forse si tratta del giardino delle Esperidi dove nascevano I pomi d’ oro un luogo magico e mitologico .

Buona primavera a tutti 🙏🍋💖🍋💖💙💙📸💙💙🌳

HB

Hanna Barone

Ho fatto studi linguistici a Roma ed è appassionata di viaggi. Al termine degli studi mi sono trasferita, nel 1994, all'estero dove risiedo ancora, prima in Canada per qualche anno e poi in Uk London dove attualmente risiedo. La sua vita si svolge tra Londra, Africa e Italia e mi occupo principalmente di Viaggi, moda e beneficenza.