Scuola e Università

Sentenza storica a favore dei precari della scuola

MICHELE SOLLEMA Storica sentenza a favore dei lavoratori precari della scuola, emessa dal giudice del lavoro del tribunale di Nicosia, Marco Carbone, che in parte ha accolto il ricorso presentato nel 2004 da una cinquantina di lavoratori Ata, iscritti alla Uil Scuola e difesi dall’avvocato, Loredana Candurra. I lavoratori precari, fondando la loro tesi su una sentenza della Corte europea di Lisbona, in materia di lavoro, su suggerimento dell’attuale segretario provinciale della Uil Scuola, Michele Sollema, avevano inoltrato ricorso nei riguardi del ministero della Pubblica Istruzione, che continuava imperterrito a prolungare il loro status di precari, nonostante avessero alle spalle anni di lavoro con contratti a tempo determinato sequenziali, proprio col ministero che ora è guidato Maria Stella Gelmini. I lavoratori precari Ata, ai quali si sono aggiunti decine e decine di insegnanti, facendo riferimento alla normativa europea che prevede la stipula del contratto di lavoro a tempo determinato dopo anni consecutivi di lavoro a tempo determinato, chiedevano l’immissione in ruolo e il pagamento degli arretrati per non avere mai ricevuto nessuna progressione economica, ma essere stati, invece, costretti a ripartire dallo status di neo assunti ad ogni rinnovo del contratto di lavoro. Il giudice del lavoro del tribunale di Nicosia, Marco Carbone, in parte ha accolto il ricorso presentato nel 2004, non riconoscendo il diritto all’immissione in ruolo, ma riconoscendo l’inquadramento ai fini economici e, quindi, il pagamento degli emolumenti arretrati mai percepiti in busta paga, quali progressioni economiche di diritto. <<Si tratta.- dice il segretario della Uil Scuola Enna, Michele Sollema- di cifre mensili che oscillano tra 50 e 70 euro che i beneficiari di questa sentenza dovranno ricevere quale risarcimento>>. Adesso si attende la sentenza del tribunale di Enna, al quale la Uil Scuola, nel 2004, presentò medesimo ricorso per competenza territoriale. Michele Sollima che all’epoca della presentazione del ricorso, fu additato come colui il quale faceva populismo e voleva solo portare nuove tessere al suo sindacato, adesso si toglie qualche sassolino dalla scarpa e dice:<<Puntando sulla normativa europea, avevamo visto giusto ed il tempo ci ha dato ragione, riconoscendo quei sacrosanti diritti che ogni lavoratore ha. Mi dispiace soltanto- afferma il segretario della Uil- del troppo tempo che ci è voluto per arrivare a questa sentenza. Il nostro ricorso, ha subìto due rinvii di un anno ciascuno. Adesso- conclude Sollema- attendiamo fiduciosi la sentenza del tribunale di Enna e continueremo a lavorare a sostegno dei lavoratori precari in un periodo in cui la tutela dei diritti acquisti è una della battaglie fondamentali>>.

Arcangelo Santamaria