Scuola e Università

Disservizi alla scuola dell’infanzia del Mazzini. Le maestre inviano una lettera alla Preside

La scuola dell'infanzia G. Mazzini

Valguarnera – Disagi e disservizi alla scuola dell’infanzia dell’istituto Mazzini che ospita 5 sezioni con circa 120 bambini. A denunciare la mancata pulizia di aule, bagni, corridoi e arredi, ieri mattina sono state le stesse insegnanti della scuola che hanno anche indirizzato una lettera alla preside dell’istituto comprensivo valguarnerese, Maria Rita Giarrizzo. I disservizi denunciati dalle maestre sono causati dallo scarso numero di collaboratori scolatici in servizio. <<Dall’inizio del nuovo anno scolastico- dicono- abbiamo una sola persona che si occupa della pulizia delle 5 sezioni>>. Ieri mattina anche questa singola unità non era in servizio e la condizione igienico-sanitaria della struttura che ospita la scuola materna era alquanto precaria. Le insegnanti sul piede di guerra, al dirigente scolastico hanno richiesto l’immediato impiego di almeno 2 collaboratori scolastici, declinando ogni responsabilità penale e civile per la precaria sorveglianza dei bambini. Capita quotidianamente, infatti, di accompagnare un bambino in bagno ed essere costretti a lasciare il resto della classe incustodito. Qualora non sia possibile attingere dalle graduatorie ministeriali per nuove assunzioni, le insegnanti suggeriscono una ridistribuzione più equa del personale in pianta organica. Abbiamo sentito la preside Giarrizzo che nel dirsi rammaricata per quanto sta succedendo ha aggiunto:<< Ci sono stati 3 pensionamenti di collaboratori scolastici che, al momento, non sono stati rimpiazzati. Ho chiesto nuove unità al provveditorato agli studi di Enna, ma la cosa dipende da Palermo che aspetta direttive dal ministero>>. Come al solito, quindi, una serie di pastoie burocratiche ed economiche che alla fine ricadono sugli utenti della scuola e su quanti (dirigente e insegnanti), ogni giorno cercano di fare al meglio il loro lavoro. In attesa che dal ministero giunga qualche unità in più, la preside Giarrizzo ha chiesto al comune di Valguarnera, che nelle scuole del paese impiega gli ex Rmi, di potere utilizzare questo personale non solo come sorveglianza ma anche per altre mansioni. Sulla questione abbiamo chiesto lumi all’assessore alla Pubblica Istruzione, Eleonora Draià che dice:<<Per norme contrattuali possiamo impiegare gli ex Rmi, solo in servizi di sorveglianza e, pur capendo le esigenze della scuola, non possiamo utilizzare questo personale in altro modo>>. Un italico paradosso (aggiungiamo noi), in un momento storico in cui fa buio pesto, si paga della gente e non la si può impiegare al meglio.

Arcangelo Santamaria