Scuola e Università

L’Unione Universitaria dei tre poli universitari protesta contro la facoltà romena di Medicina a Enna

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Sta suscitando non poco scalpore la notizia dell’apertura della facoltà di Medicina, presso l’Università Kore di Enna, grazie alla collaborazione tra la fondazione “Proserpina” e l’Università romena “Dunarea de Jos”. Una partnership definita “un espediente” in una nota congiunta dall’Unione Universitari di Palermo, Messina e Catania. Un espediente che, secondo gli studenti dei tre atenei pubblici siciliani, crea profondità disparità tra gli aspiranti medici. <<Di fatti non è un caso se il mese prossimo migliaia di studenti saranno in fila per i test d’ingresso alla facoltà di Medicina e Chirurgia nelle altre tre città universitarie siciliane, mentre ad Enna- dicono- basterà una semplice compilazione on-line per intraprendere un corso di studi così tanto richiesto nel resto d’Italia>>. Il corso di laurea ennese-romeno aprirà a 60 studenti per il primo anno, con l’obiettivo di allargarsi negli anni a seguire. Insorge l’Unione degli Universitari che da anni lotta al fianco degli studenti di Palermo, Catania e Messina per ribadire il libero accesso alla facoltà come diritto di ogni studente. <<Non possiamo accettare una provocazione simile. Ci chiediamo come sia possibile che, a distanza di così pochi chilometri, nello stesso territorio possa avvenire una simile discriminazione: chi potrà pagare un’università privata avrà accesso agli studi in Medicina, mentre tutti gli altri resteranno vincolati dalla legge che regolamenta l’accesso a tale facoltà. Il diritto agli studi non può in alcun modo essere vincolato dal potere finanziario degli aspiranti studenti>>. Dito puntato contro il governo Renzi con l’ Udu che afferma:<<Un “plauso” va certamente fatto alla coerenza degli uomini di governo, dopo la presa di posizione in favore del “numero chiuso” da parte dell’onorevole Davide Faraone – sottosegretario al ministero dell’Istruzione- e alla decisione di presenziare all’apertura di questa nuova facoltà con il nuovo assessore regionale alla Sanità, Baldo Gucciardi. Provino a chiarirsi le idee e chiarirle a tutti noi>>. Da parte dell’Unione Universitari, parte anche l’avviso ai futuri “colleghi a pagamento”. <<Ci preme mettere in guardia gli studenti da quelle che saranno le possibilità reali di questo corso di studi. Negli anni è sempre risultato molto difficile fare il passaggio da un corso di studi estero (perché di questo si tratta) ad uno italiano, convalidare le materie e principalmente fare in modo che il proprio titolo di studi sia poi spendibile in territorio italiano. La nostra non è una crociata contro un’università – precisano- ma in favore di un diritto. L’unica soluzione che pensiamo possa mettere sullo stesso livello ogni studente- concludono- è quella dell’abolizione del numero chiuso anche negli atenei pubblici, altrimenti staremo giustificando una vicenda che ha tanto il sapore della solita “trovata all’italiana”>>.

Arcangelo Santamaria