Cronaca e Attualità

Valguarnerese vince contro il Ministero della Giustizia

Le note lungaggini dei procedimenti giudiziari italiani, hanno consentito ad una signora valguarnerese, M.R., difesa dall’avvocato, Carlo Bellone, di avere la meglio sul ministero della Giustizia. La Corte d’Appello di Catania, Prima sezione civile, presieduta dal dottor Antonio Maiorana, alla quale la signora valguarnerese si era rivolta, chiedendo l’indennizzo da irragionevole durata del processo, ha condannato il Ministero della Giustizia, al pagamento, verso M.R. della somma di 13 mila 375 euro, dovuta a titolo di equo indennizzo per il danno subìto. La signora, 25 anni addietro, aveva subìto un procedimento di espropriazione immobiliare instaurato innanzi al tribunale di Enna, a seguito di pignoramento immobiliare. Il giudizio di primo grado si è protratto per ben 25 anni, causando danni a M.R. A difesa della signora è stata citata la violazione dell’articolo 6 parte 1 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, sotto il profilo del mancato del termine di irragionevole durata del processo. La Corte d’Appello di Catania ha stabilito che il processo esecutivo immobiliare, pur essendo complesso, non può ritenersi giustificato un periodo di durata superiore ai 7 anni. La sentenza di Primo grado, pertanto doveva arrivare entro il 24 gennaio del 1994. Da questa data, infatti, è partito il conteggio dei danni da risarcire a M.R. Un ritardo di 18 anni, quindi, che i giudici della Prima Sezione Civile del tribunale di Catania hanno quantificato in 750 euro annui, per un totale complessivo di 13mila 375 euro, riducendo drasticamente la richiesta della signora che ammontava a 30 mila euro.

Arcangelo Santamaria