Cultura e Società

Inizia la Festa di Santa Lucia a Valguarnera

Pagliolo

Valguarnera – A partire da oggi, a Valguarnera Caropepe, in provincia di Enna, iniziano le celebrazioni in onore di Santa Lucia. Una festa molto particolare, un tuffo nel passato, fatto di antichi riti e tradizioni che negli ultimi anni, grazie alla Nuova Pro Loco Terre di Carrapipi, presieduta da Giuseppe Accascina, hanno ripreso vigore, attraendo in paese centinaia di turisti. Anche quest’anno il calendario degli eventi è di tutto rispetto e parte proprio dal 10 dicembre con il concerto de “I Petri ca addumanu”, per concludersi nella serata del 13. Santa Lucia è la protettrice degli occhi e, a Valguarnera, per la “santuzza” siracusana, si celebrano “Le feste della luce”. I valguarneresi, nella serata del 12 dicembre, quando portano in processione il quadro di Santa Lucia, sul sagrato della chiesa Madre, accendono il “Pagghiuolo”, un fusto alto 6 metri, che viene portato in giro per il paese dai componenti delle famiglie Trovato e La Cagnina, emigrati in Germania, ma che ogni anno ritornano a casa per devozione alla Santa e per rinsaldare le loro radici. Per fare il “Pagghiuolo”, occorre tanto lavoro. <<Ci vogliono circa 5 quintali di fiori dell’ampelodèsma- spiega Giuseppe Accascina- l’erba onnipresente nelle campagne siciliane che i contadini chiamano ‘ddis. La raccolta di questi fiori dal culmo lungo e robusto e riccamente ramificati con spighette penducolari, è molto faticosa, perché bisogna girare per molte campagne e dirupi per diversi giorni>>. L’erba raccolta, il pomeriggio del 12 dicembre, in piazza del Popolo da adulti e bambini viene assemblata in un sorta di “fiammifero gigante”, appunto il “Pagghiuolo”. In processione, oltre a quello alto 6 metri, ci sono tanti bambini che tengono in mano i loro mini pagghiuolo. Ma le “vampe” non sono solo quelle. In vari quartieri del paese, al passaggio del quadro di Santa Lucia, vengono incendiati grandi falò: i “burgia”. <<Scoprire il paese, spettacolare e immutato, lungo l’antico percorso della “strata i santi”, con le fiamme dei burgia che bucano la notte- dice Accascina- è uno straordinario e stupefacente spettacolo che affascina e incanta>>. Il misterioso e affascinante rapporto tra l’umanità e il fuoco, il 12 dicembre avvolge Valguarnera e in piazza della Repubblica, si tiene lo spettacolo: “La magia del fuoco”. Ma la festa è fatta anche di antichi sapori. Nella stessa serata, nella piazza principale del paese si tiene la “Sagra della Cuccia”.<<E’ un piatto povero, quasi penitenziale, fatto con grano duro bollito e condito con un filo d’olio d’oliva, un pizzico di sale e pepe nero, secondo una tradizione- spiega il presidente della Pro Loco, Accascina- che risale alle remote civiltà cerealicole mediterranee>>. Ma la Cuccia, qui nella terra di Demetra, viene servita anche come dolce con la crema pasticciera, il cioccolato, la ricotta, la nutella o lo zafferano. L’esibizione di un gruppo folkloristico e la passeggiata tra un ricco mercatino di prodotti alimentari e manufatti realizzati in paese, impreziosiscono la serata che fa da apripista alle celebrazioni del 13 dicembre che quest’anno si apre in mattinata con una sfilata di auto storiche. <<La festa che ricorre il 13 dicembre- racconta Giuseppe Accascina- secondo il calendario Giuliano, coincideva con il solstizio d’inverno, ovvero con il giorno più breve dell’anno ma nel contempo segnava l’inizio dei giorni che riprendevano ad allungarsi, per cui Santa Lucia è stata investita come portatrice di luce>>. In questo giorno vari riti liturgici vengono officiati presso la chiesa Madre dove, dopo la benedizione, alla popolazione vengono distribuiti i “panuzzi”, piccole forme di pane, raffiguranti gli occhi della Santa, il cui fercolo, subito dopo, viene portato in processione per il paese.

Arcangelo Santamaria