Cronaca e Attualità

La vicenda “poliambulatorio” sul tavolo della Prefettura.

Approda sui tavoli della prefettura e della procura della repubblica di Enna, la vicenda riguardante la chiusura del poliambulatorio di Valguarnera e la conseguente interruzione di importanti servizi sanitari. Il coordinatore provinciale dei comitati cittadini, Carlo Garofalo e il presidente del comitato cittadino di Valguarnera, Pippo Catalfamo, reiterano la richiesta di riapertura del poliambulatorio di Valguarnera e l’immediata riattivazione di tutte le specialistiche ed i servizi garantiti prima della chiusura, avvenuta lo scorso 18 aprile, su decisione dell’Azienda sanitaria provinciale. La stessa missiva è stata indirizzata al manager dell’Asp di Enna, Giovanna Fidelio, al presidente della Regione Crocetta, all’assessorato regionale alla Sanità, ai capi gruppo dell’Ars (Assemblea regionale siciliana) e alla deputazione regionale ennese. <<Al prefetto di Enna- dicono Garofalo e Catalfamo- abbiamo chiesto un incontro, al quale riteniamo debba partecipare la Direzione Asp di Enna, per verificare le condizioni per la riapertura immediata del poliambulatorio, riattivando con immediatezza le specialistiche ed i servizi erogati dalla stessa Asp fino a prima della chiusura>>. La notizia del 2 giugno scorso, dalla quale si evince che l’Asp avrebbe siglato un contratto di locazione con la casa di riposo “Il Boccone del povero”, struttura attigua al poliambulatorio, dove trasferire i servizi sanitari attivi a Valguarnera sino al 18 aprile scorso, non sembra rassicurare il comitato cittadino. Carlo Garofalo e Pippo Catalfamo, dopo l’assemblea pubblica dello scorso 31 maggio, sono intenzionati ad andare in fondo a questa vicenda, iniziata con un blitz dei Nas che hanno accertato alcune anomalie al poliambulatorio ma non ordinato la chiusura. Per questa ragione il comitato cittadino, chiede:<< Di attivare tutto l’iter per la riapertura del poliambulatorio e la contemporanea riattivazione di tutte le specialistiche ed i servizi che venivano effettuati fino a prima della chiusura repentina e improvvisa; attivare una indagine amministrativa interna per verificare ed accertare eventuali responsabilità ed omissioni da parte di tutti quei soggetti, che avendone titolo e competenze, non si sono attivati nel corso degli anni per garantire allo stabile che ospita il poliambulatorio la manutenzione ordinaria, nonché rispettare tutti gli adempimenti previsti dalle leggi che si sono susseguite nel tempo in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro per i lavoratori e l’utenza, in caso di apertura al pubblico; attivarsi affinché l’Asp di Enna predisponga in maniera immediata ed urgente il progetto di manutenzione ordinaria e straordinaria dell’immobile, rispettando e adempiendo alle prescrizioni dei Nas-Cc di Catania e determinando le somme complessive occorrenti per l’effettuazione dei lavori; attivare l’Asp di Enna e l’assessore regionale alla Sanità per reperire con immediatezza le somme occorrenti per adeguare l’immobile sanitario alle prescrizioni dei Nas-Cc di Catania e alle leggi vigenti in materia di sicurezza dei luoghi di lavori aperti al pubblico; accertare da parte della procura della repubblica presso il Tribunale di Enna se le omissioni nel corso degli anni e le decisioni prese dall’Asp di Enna, a seguito del sopralluogo dei Nas, che ha portato alla improvvisa e inaspettata chiusura del Poliambulatorio, con il contestuale trasferimento di tutti i servizi ad Enna, abbia comportato responsabilità di natura penale, considerato che nelle prescrizioni dei Nas non vi è alcuna intimazione di chiusura, né constatazione di imminente pericolo per la incolumità degli operatori e degli utenti che frequentano la struttura>>.

Arcangelo Santamaria