Cultura e SocietàLezioni di Carrapipano

Cosa significano i nomi dei quartieri Mursiàta e Màrcat?

Com’è noto,  da dieci anni lo scrittore valguarnerese Enzo Barnabà anima su Facebook un’interessante rubrica sul nostro dialetto. Non si tratta solo di praticare un sistema ortografico che permetta di trascrivere correttamente (e in maniera semplice) il dialetto o di ripescare, magari nostalgicamente, vecchie parole che stanno perdendosi (es: “Ti ricordi quando i nostri nonni la giacca la chiamavano bunàca?”). Si tratta anche di trarre dal dialetto tracce di passato che ci permettano di ricostruire la storia della nostra comunità.

È il caso degli ultimi argomenti affrontati, quelli relativi ai nomi di alcuni quartieri. Nel corso dell’ultima lezione, ci si è chiesti perché una nota (anche per ragioni legate all’archeologia) località del paese si chiami “U Màrcat”. Grazie all’utilizzazione degli ottimi dizionari siciliani che si possono facilmente trovare on line (vedi, per es.,

  1. il Biundi: https://books.google.fr/books?id=vGcVAAAAYAAJ&pg=PP7#v=onepage&q&f=false
  2. il Mortillaro: https://books.google.fr/books?id=u7gWAAAAQAAJ&printsec=frontcover#v=onepage&q&f=false
  3. il Pasqualino: https://books.google.fr/books?id=5B4SAAAAIAAJ&printsec=frontcover#v=onepage&q&f=false
  4. o il Traina: https://books.google.fr/books?id=txUJAAAAQAAJ&printsec=frontcover#v=onepage&q&f=false)

si è saputo che il termine “màrcat” vuol dire “ovile” (riparo per le pecore, jazz (giacigli) per i pastori e attrezzi per fare formaggi e ricotte). Il canonico Salomone da Mistretta ce ne fornisce una dettagliata descrizione riportata nell’ultimo paragrafo di questo articolo: http://www.lafrecciaverde.it/agricoltura-e-pastorizia-i…/. La località denominata “U Màrcat” prende dunque nome dal fatto che in passato ospitava un ovile (probabilmente di grandi dimensioni). Tra le località isolane che nascono da questa parola, sono da notare Marcato Largo, Marcato Tardo o Màrcatobianco, un interessante borgo del Palermitano: http://argasicula.altervista.org/borgo-rurale…/ .
Un vecchio modo di dire siciliano da ricordare: “fìrriari màrcati e mulina” = andare a zonzo.
I màrcat non brillavano certo per pulizia. A Leonforte, per far notare la sporcizia di un luogo si usa dire “E chi è stu màrcatu!” che corrisponde al nostro “E ch jè stu zim (porcile)!”.

Nella lezione in corso, si parla invece della “Mursiàta”, un quartiere che all’inizio dell’Ottocento non esisteva ancora, ma che nascerà e si svilupperà con l’incremento dell’attività mineraria degli anni successivi (la popolazione del paese passerà infatti dai circa 6.000 abitanti del 1831 ai 14.000 del 1901). Il nome deriva dalla funzione che quel posto esercitava prima che diventasse un quartiere abitato. Un termine del cui antico significato da molti decenni si è perduta memoria, ma che si potrà scoprire seguendo le Lezioni di carrapipano del prof. Enzo Barnabà (https://www.facebook.com/groups/74474034568/).