Politica

Preoccupazione per un probabile inceneritore autorizzato a Dittaino

Il senatore Fabrizio Trentacoste (M5S), è riuscito a tirare fuori il progetto di cui nessuno sarebbe a conoscenza, datato 30 gennaio 2020, che riguarda la valle del Dittaino, dove la ditta Arri S.r.l. di Canicattì (Ag), dovrebbe costruire una piattaforma di recupero risorse idriche tramite essicazione di fanghi da depurazione e recupero di energia termica dalla parte secca. A spiegare di cosa si tratta, sottolineando che questo progetto è complementare con i 2 termoutilizzatori che vorrebbe la Regione, è lo stesso Trentacoste che dice: <<Sarebbe un terzo impianto che nascerà per bruciare fanghi, ma come da proposta progettuale, sarà autorizzato a bruciare anche altro, come si evince dall’elenco dei codici CER identificativi dei rifiuti, allegato al progetto. L’impianto disterà in linea d’aria: 5 chilometri da Valguarnera, 10 chilometri da Assoro, 11 da Enna e Leonforte, 13 da Calascibetta e Nissoria, 16 da Agira. Uno scenario tragico quello che si sta prospettando per la Sicilia e il suo entroterra in particolare, antitetico rispetto agli indirizzi europei del Green Deal e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, oltre che del buon senso>>. Il senatore ennese esprime tutto il suo rammarico e aggiunge: <<Mentre, nelle ultime ore, il Governo regionale tira fuori dal cilindro il bando per due termoutilizzatori, così li chiama Musumeci, a Dittaino, stanno già autorizzando un inceneritore, in un lotto dell’ex ASI, in territorio comunale di Enna. Nel silenzio generale, nessuna dichiarazione al riguardo, con il beneplacito delle amministrazioni competenti e da parte di chi governa la città>>. Ma perché il giudizio negativo di Trentacoste? <<Non si considera che si tratta di materia organica che potrebbe, invece, essere utilizzata per la produzione di biogas e compostata per un successivo utilizzo in agricoltura, se priva di inquinanti. Il nostro territorio è già a rischio desertificazione e non possiamo più permetterci di inviare in discarica o distruggere materia organica. L’area di Dittaino si trova al centro di un grande comprensorio agricolo di qualità, eccellenza del territorio, dove insistono numerose aziende che trasformano, confezionano e commercializzano prodotti agroalimentari che giungono sulle tavole dei siciliani e all’estero. Quel progetto è una vera e propria aggressione al comparto primario, al paesaggio agricolo, una aggressione al nostro territorio. La volontà della Regione Siciliana di andare verso l’incenerimento di rifiuti è obsoleta, antieconomica, dispendiosa e nociva per l’ambiente e la salute umana. Peraltro, innesca un meccanismo perverso che farà rallentare la raccolta differenziata, che è un obiettivo europeo, che restituirebbe una quota sempre minore di rifiuti da conferire in discarica.>>. Sulla vicenda il coordinatore dei Comitati cittadini Ennesi, Carlo Garofalo: <<Stiamo esaminando tutti i documenti. Chiederemo che a Valguarnera, venga convocato in seduta straordinaria e urgente un consiglio comunale aperto>>.

Arcangelo Santamaria