La Settimana Santa a Valguarnera

A Valguarnera i rappresentanti delle sei confraternite, alle 17, della Domenica delle Palme si recano alle rispettive chiese di appartenenza per la “calata di l’ura”, alternandosi, di ora in ora, all’adorazione del Sacramento. Così hanno inizio i riti della Settimana Santa. Sette giorni durante i quali gli eventi religiosi coinvolgono l’intera comunità che in vari modi rievoca i giorni più tristi per i cristiani: la Passione e la Morte di Gesù Cristo. Questa sera, a partire dalle ore 19, l’associazione “Francesco Lanza”, in collaborazione con la Nuova Pro Loco Terre di Carrapipi, organizza una Via Crucis dall’indubbio valore artistico e culturale. Per il centro storico del paese verranno affisse 14 tele raffiguranti le stazioni della Via Crucis. Sarà una rappresentazione itinerante che ad ogni stazione vedrà l’esibizione di vari attori e quest’anno la partecipazione straordinaria del cantante, Mario Incudine. Giovedì Santo in tutte le chiese del paese vengono allestiti gli “altari della deposizione” (in gergo chiamati Sepolcri), ma che in realtà, nel tabernacolo, conservano Gesù sacramentato che è riposto sull’altare alla fine della messa in cui il sacerdote rievoca L’Ultima Cena e La lavanda dei piedi agli apostoli. Per consentire la visita di questi altari, per tutta la serata del giovedì, le chiese valguarneresi restano aperte sino a tarda ora, mettendo in mostra anche le proprie bellezze artistiche. La mattinata del Venerdì Santo, le confraternite del paese, vestite a lutto e accompagnate dalle bande musicali, si recano in visita in tutte le chiese, con un ritmo scandito dall’antico suono “ra truccula”, (arnese in legno che probabilmente rievoca il tragico suono della crocifissione di Gesù) e che sostituisce il suono delle campane. Alle 3 del pomeriggio (ora della morte di Gesù), inizia il pellegrinaggio a Monte Calvario, la collina che domina Valguarnera, dove si trovano la grande Croce in ferro battuto ed i 14 quadri in mosaico che rappresentano le stazioni della Via Crucis. Il momento più emozionante e sicuramente da non perdere è quello della processione di Gesù Morto che a partire dalle ore 20, ha inizio dalla chiesa Madre. Si inizia pochi minuti prima, quando dalla chiesa Madre, il fercolo di San Giovanni, esce per raggiungere la vicina chiesa del Purgatorio, dove si trova la bellissima statua di Maria Madre dei Dolori. Decine l’Addolorata che con passo ondeggiante, scandito dalle antiche laude popolari “Popolomeo” e accompagnata da San Giovanni, raggiungono il sacrato della chiesa Madre. Qui con l’uscita della pesantissima urna in vetro di Gesù Morto, che viene portata a spalla da decine di uomini, ha inizio la lunga processione per le strade del paese con il canto “Ah si! Versate lacrime”. Dopo il lungo ed estenuante percorso, una volta giunti in piazza della Repubblica, le tre bare vengono allineate una accanto all’altra. Un surreale silenzio avvolge la piazza e la popolazione intona il doloroso “Ah si! Versate lacrime”. La parte finale della processione, vede il rientro di Gesù Morto e San Giovanni, presso la chiesa Madre e quello dell’Addolorata all’interno della chiesa del Purgatorio. La notte del sabato, si celebra, in tutte le chiese “La veglia pasquale”, che culmina alla mezzanotte con il liberatorio suono della campane a festa. La domenica mattina, dalla chiesa Madre, dopo la solenne celebrazione eucaristica, Gesù Risorto, accompagnato da tutte la confraternite viene portato in processione. Da non perdere è certamente l’evento della domenica sera, quando per le strade e le piazze del paese, viene inscenata la “Passio Christi”, organizzata dalla Pastorale giovanile Aghia e dall’associazione Aretè. Un cast di 150 attori rievoca la passione, la morte e la resurrezione di Gesù, con varie location dislocate per il centro abitato. La scena finale è quella della Crocifissione e Resurrezione, che viene interpretata dinanzi il suggestivo ingresso dell’ex carcere borbonico di piazza Tuttobene.

Arcangelo Santamaria