Sanità

Il poliambulatorio “cerca casa”. Il no di Bellone per Palazzo Prato: “L’ASP avrebbe venduto terreni del Comune. Che fine hanno fatto quei soldi?”

Si mobilita il mondo della scuola (martedì dovrebbe tenersi una seduta straordinaria del Consiglio d’Istituto), per cercare di capire cosa stia avvenendo nella vicenda riguardante il trasferimento del poliambulatorio presso la scuola media “Francesco Lanza”. Una scelta che a molti (tra questi diversi addetti ai lavori), sta facendo torcere il naso. Nel frattempo, visto che tra gli immobili comunali tirati in ballo per il possibile trasferimento del poliambulatorio, c’è anche Palazzo Prato, dove da anni c’è un museo etno antropologico, creato e gestito dall’Associazione Valguarneresi nel Mondo, interviene l’avvocato Carlo Bellone, una delle anime di questa associazione, che dice:<< Io e la mia associazione, abbiamo creato un museo dentro Palazzo Prato, la cui destinazione d’uso dei locali, fu cambiata in Museo, circa 15 anni fa, durante il progetto di restauro. Il fine della nostra associazione no-profit, è stato sempre quello di valorizzare il nostro paese e conservare la memoria storica della civiltà contadina e dell’immigrazione, sentendolo come un debito di riconoscenza nei confronti di questi avvenimenti storici. Voglio precisare- aggiunge Bellone- che quello che con passione abbiamo creato, ha soltanto avuto lo scopo di arricchire il nostro paese e non le nostre tasche, tanto è vero, che nel corso degli anni, siamo anche riusciti ad avere prestigiosi riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale, nonché la collaborazione con l’ Unesco per gli scambi culturali e per la valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale. Dobbiamo ringraziare sicuramente l’amministrazione precedente e quell’attuale, che concedendoci i locali, ha dimostrato una enorme sensibilità nei confronti del paese e di questa iniziativa, ma è grazie al nostro impegno, al nostro tempo e al nostro denaro, che abbiamo portato a fare conoscere Valguarnera a tanti nuovi visitatori, e questo solo a beneficio dell’intera comunità>>. Carlo Bellone, accende i riflettori sulla chiusura del poliambulatorio comunale da parte dell’Asp (Azienda sanitaria provinciale) e afferma:<<Esprimo la mia piena solidarietà al sindaco che in questi due mesi si è impegnato per risolvere bonariamente tale situazione. Considerando che quelli che conoscono, o meglio, che a suo tempo conoscevano la questione, non hanno mai parlato, a questo punto giova porre delle domande ai dirigenti dell’Asp>>. Bellone fa un breve excursus. << Dovete sapere che il comune di Valguarnera, in contrada Ciaramito e Selva dei monaci, era proprietario di circa 34 ettari di terreno lasciati dall’ex sindaco Sebastiano Arena, in eredità, con testamento, alla comunità di Valguarnera, al fine di aiutare gli studenti bisognosi. Due anni fa, l’Asp, che gestiva tali terreni, inspiegabilmente li avrebbe venduti con asta pubblica incassando circa 350 mila euro. Che fine ha fatto questo denaro? Come mai nessuno ha chiesto il conto all’Asp di questa vendita e del denaro incassato? Perché questi soldi non sono stati spesi per ristrutturare il Poliambulatorio? Quale titolo aveva l’Asp per potere vendere un bene intestato al catasto al comune di Valguarnera?>>. Secondo Bellone, <<queste sono le domande da porre ai dirigenti ed è a questa responsabilità che l’Asp deve rispondere. Perché non ha speso il soldi del ricavato di un bene della nostra comunità per rendere idonei i locali che già ospitavano il poliambulatorio e per il quale più volte gli organi competenti ne avevano segnalato le carenze strutturali, invece di arrivare a deciderne la chiusura, scaricando le responsabilità all’attuale amministrazione comunale, che in questa vicenda sicuramente , colpe, non ha>>.

Arcangelo Santamaria