Politica

Voce democratica propone la riduzione dell’IMU

Il gruppo consiliare Voce democratica, una volta che si è già pagata la prima rata della tanto famigerata Imu (Imposta municipale unica), in vista del conguaglio di fine anno, propone una riduzione dell’aliquota sulla prima casa. A spiegare come fare è il vice capogruppo, Giuseppe Interlicchia, che dice:<< La legge, nel definire quale presupposto impositivo dell’Imu, il possesso di qualunque immobile, ha fissato delle aliquote differenziate (abitazioni principali e abitazioni secondarie), attribuendo ai comuni il potere di innalzarle ulteriormente per fare fronte alla riduzione dei trasferimenti erariali o diminuirle per non aumentare la pressione tributaria e vessare il cittadino>>. Interlicchia mette le mani avanti e afferma:<< Questa scelta dipenderà da considerazioni non solo politiche ma tecniche, perchè il nostro ente dovrà tempestivamente stimare il presumibile gettito dell’Imu, applicando le aliquote ordinarie e confrontarlo con il gettito accertato Ici, relativo all’anno passato, predisporre un adeguato regolamento da sottoporre ai consiglieri comunali, verificare la correttezza del trasferimento erariale ricevuto quale compensazione del minore introito relativo all’abolizione Ici sulla prima casa e assoggettare alla base imponibile (metri quadrati), quegli immobili concessi in comodato gratuito dai genitori ai figli per eludere la norma; infatti- aggiunge Interlicchia- la prima casa, secondo la nuova disciplina, deve essere costituita da una sola unità sulla quale si verificano i requisiti di possesso, residenza e dimora>>. Dalle spiegazioni alla proposta:<< Il gruppo Voce Democratica, certo di rappresentare la volontà della cittadinanza, invita l’assessore al Bilancio a tenere conto delle suddette osservazioni ed a redigere tempestivamente il regolamento per consentirci, prima del conguaglio Imu, di operare una riduzione dell’aliquota sulla prima casa, perché non è giusto gravare in ulteriore modo sulle spalle dei cittadini che hanno fatto enormi sacrifici per acquistare la loro casa con l’obiettivo di non pagare un affitto a vita. Occorre agire non creando disparità di trattamento tra cittadini, ma sarebbe opportuno, e la legge in questo caso lo consentirebbe, distinguerli per fasce di reddito e titolarità di immobili e fare sì che debba prevalere il principio che chi possiede di più deve contribuire di più>>. Giuseppe Interlicchia, conclude, dicendo:<< Ci tengo a precisare che quando lo scorso anno approvammo l’aumento dell’addizionale comunale all’Irpef, prevalse lo stesso principio finalizzato poi alla riduzione del carico della Tarsu per determinate categorie di cittadini. Sarebbe utile organizzare una assemblea tecnica e politica per creare un confronto ed ascoltare sinceramente i cittadini>>.

Arcangelo Santamaria