Scuola e Università

E’ caos tra gli insegnanti. Meccanismo assunzioni “astruso”

Lillo FascianaE’ caos nel mondo della scuola a seguito dell’entrata in vigore della legge sulla “Buona scuola”, imposta dal governo Renzi con un voto di fiducia. Sbandamento e rabbia tra l’esercito degli insegnanti precari che stanno vedendo realizzarsi tutto ciò che temevano e contro il quale avevano veemente protestato. Fase zero, fase A, fase B, fase C, e tutti sono andati “fuori fase”, per capire un meccanismo di assunzioni, a dir poco astruso. Insegnanti precari in graduatoria da anni che saranno scavalcati nella folle corsa all’immissione in ruolo da chi ha un punteggio inferiore a loro e che addirittura avrà la possibilità di ottenere una sede di lavoro più vicina a casa, a discapito dei colleghi con un punteggio maggiore che per lavorare, con ogni probabilità dovranno scegliere una sede del nord Italia. A confermare questa alchimia è il professore, Lillo Fasciana, della Cgil Scuola di Enna che dice: << E’ una ipotesi che toccherà alcuni candidati al ruolo. Chi sarà assunto nella fase B, sarà immesso in ruolo sul residuo della base nazionale>>. Monta la protesta tra i precari della Gae (Graduatorie ad esaurimento), da decenni a fare la spola tra un istituto e un altro e adesso superati dagli idonei del famoso concorsone del 2012 e da chi essendo di ruolo al nord Italia ma facendo solo pochi giorni di lavoro (grazie alla legge 104 ed altri escamotage), adesso, anche grazie all’apertura della mobilità, avrà la possibilità di scegliere una sede vicino casa e tagliare fuori quanti sono in “lista d’attesa da anni”. Una “Renzata” che Lillo Fasciana, commenta così: <<Effettivamente è un rischio. Ma stiamo chiedendo al Miur di potere consentire una scelta. Con questo governo non è facile dialogare. E’ un governo che non sente ragioni>>. Dopo anni di attesa o accetti una immissione in ruolo al nord Italia o rinunci; allora sei fuori. <<E’ la realtà oggettiva- afferma il sindacalista che definisce questa situazione – una condizione ricattatoria>>. Ma c’è chi non vuole farsi ricattare e vorrebbe rinunciare a farsi “schedare” dal Miur, boicottando le domande online per le immissioni in ruolo che potranno essere presentate dal 28 luglio al 14 agosto. <<Sono azioni- dice Lillo Fasciana- che hanno un elemento interessante ma che se non sono organizzate rischiano di fallire>>. E allora perché non sostenete quest’azione? <<E’ difficile convincere 100mila precari>>. In pratica stanno prevalendo gli interessi dei singoli, anziché la tutela di un metodo di immissione in ruolo equo. Come al solito i posti di lavoro al sud saranno inferiori rispetto al nord. <<Basterebbe avere lo stesso “Tempo Scuola” che c’è ad esempio nella scuola primaria in alcune regioni del nord– dice Fasciana- per avere più posti di lavoro. In Emilia Romagna il “Tempo scuola” è di 40 ore, di fronte alle 27 ore che abbiamo in Sicilia>>. Il sindacalista della Cgil, attacca a testa bassa e aggiunge:<< Quella che sta avvenendo è la consegna della scuola a Confindustria e a chi ha l’interesse di controllare il percorso formativo. Oggi è toccato alla scuola e domani toccherà all’università>>. Infine, per chi non sarà immesso in ruolo ci sarà la strada degli “Albi territoriali” dai quali potranno attingere, a loro discrezione, i dirigenti scolastici. <<E’ una legge confusa, pessima e per diversi aspetti inaccettabile. Per questo ragione la Cgil non si fermerà e attraverso la strada giudiziaria, quella sindacale e politica – conclude Fasciana- cercheremo di cambiarla>>.

Arcangelo Santamaria