Cronaca e Attualità

Clamore e rabbia per l’erbicida sulla Ss 192

Sta suscitando tanto clamore e rabbia il video pubblicato da “VALGUARNERA.COM Notizie”, girato da un agricoltore valguarnerese che, mentre si trova a bordo della propria automobile, filma l’azione di una ditta che sarebbe stata incaricata dall’Anas, di ripulire dalle erbacce i bordi della Ss 192. L’operazione è avvenuta tramite lo spargimento di erbicida ma da quello che si vede dal video, la nebulizzazione del prodotto chimico, essendo avvenuto in una giornata ventosa, ha raggiunto anche il vicino campo di grano con coltivazione biologica, di cui è proprietario lo stesso autore del video. Una scena raccapricciante alla quale hanno assistito anche diversi automobilisti che in quel momento si trovavano a transitare lungo quel tratto della Ss 192. <<Mi trovavo dietro l’automezzo che spargeva erbicida- racconta un automobilista- e mi sono visto arrivare addosso il prodotto chimico che veniva spruzzato da operatori che indossavano tute, guanti e mascherine>>. L’agricoltore, oltre a filmare la scena, ha telefonato all’Anas e dice: <<Ho comunicato quanto stava accadendo. Mi è stato risposto che si trattava di una ditta incaricata dall’Anas ma che non doveva fare quei lavori durante una giornata ventosa e che io stesso avrei dovuto fermarli>>. Non appena il video è stato pubblicato su internet, i commenti sono stati tantissimi e tutti intrisi di indignazione. Dalla vicina Piazza Armerina, l’avvocato Giampiero Alfarini, ha presentato una denuncia all’Anas. <<Ho avvertito, l’esigenza come cittadino- dice Alfarini di presentare un esposto, chiedendo di interrompere la somministrazione della sostanza chimica (probabilmente glifosato), in ragione della tutela della salute pubblica. Inoltre- aggiunge Alfarini- tale pratica è stato oggetto di censura da parte del governo regionale ed è anche il palese violazione con le norme di polizia rurale>>. Abbiamo sentito Giuseppe Maria Amato di Legambiente Sicilia che immediatamente ha indirizzato una nota alle istituzioni comunali di Enna, visto che molti campi, anche se vicino Valguarnera, ricadono nel territorio del comune capoluogo, chiedendo di dichiarare l’intero territorio “Glyphosate Free”. Amato dice :<< Come ogni primavera anche in questi giorni si moltiplicano le segnalazioni che i cittadini ci fanno per avere incontrato durante i loro spostamenti, mezzi che irrorano i cigli stradali con lance nebulizzatrici. I mezzi, peraltro non segnalati se non, in alcuni casi da una freccia luminosa che indica il lato sinistro dello stesso mezzo invitando gli automobilisti a sorpassarlo, sono in genere dei camion sui quali vengono montati una bonza ed una pompa per la nebulizzazione con una o più lance. Sui cassoni dei mezzi sale il personale, che quindi è già in una condizione di trasgressione delle norme, coperto da tute e protetto da maschere ed occhiali. Il prodotto, che dovrebbe essere adeguatamente segnalato da apposite tabelle sia sul mezzo che lungo l’area che viene irrorata, ma che, invece, rimane un illustre sconosciuto, viene sparso a campo aperto senza alcun controllo effettivo dell’effetto deriva>>. Amato cita come esempio quanto sulla SS 192 nel tratto da Enna a Dittaino. <<Se un’auto avesse trovato lo stesso mezzo lungo quei diversi tratti nei quali è fatto divieto assoluto di procedere al sorpasso, il conducente e gli eventuali occupanti dell’autovettura, sarebbero stati costretti a godere dell’aerosol per diversi minuti. Qualcuno, impunemente, sostiene che le sostanze irrorate siano “ecologiche”. Fermo restando che il termine ecologico non è utilizzabile se non per quelle sostanze che sono presenti già in natura in un ben determinato ecosistema, quali sarebbero queste sostanze innocue che, irrorate sulle erbe infestanti ne consentirebbero il disseccamento? Oppure qualcuno vuole farci credere che ci sia una amministrazione pubblica che prevede di pagare un mezzo e degli operai per inscenare una pagliacciata spruzzando acqua?>>. L’esponente di Legambiente aggiunge: <<Ammesso che la sostanza utilizzata sia tra quelle, pochissime, ancora utilizzabili ai fini del diserbo, nel caso in cui la irrorazione della stessa sia stata fatta da personale privo di adeguata e certificata formazione, che non sia stata adeguatamente segnalata, che nell’essere irrorata abbia raggiunto corpi idrici anche minori, terreni sabbiosi con percentuale maggiore all’80%, campi agricoli soprattutto a breve distanza temporale dal raccolto, case e giardini uomini ed animali, la pratica è da considerarsi illegale>>.  Quali le alternative? Esistono poi diversissime raccomandazioni verso l’uso di pratiche diverse dall’uso della chimica quali il pirodiserbo, la sfalciatura a mano e con trince meccaniche, la manutenzione ordinaria dei cigli stradali. Legambiente Sicilia vuole fare luce su quanto quotidianamente accade lungo le nostre strade, la Sicilia agricola si è con grande sacrificio votata al biologico, quindi, va messo al bando chiunque vada controcorrente mettendo a repentaglio la salute pubblica e le scelte sostenibili della nostra comunità>>.

Arcangelo Santamaria