Cultura e Società

Il Comune nomina un avvocato e spende altri 3mila euro, circa, per non pagare le spese sostenute dal volontariato

Il comune di Valguarnera nomina un avvocato per opporsi, davanti al tribunale di Enna, all’atto di citazione dell’associazione Sicilia Emergenza che pretende circa 9 mila euro, per il rimborso dei costi sostenuti per i servizi svolti durante il lock down in piena emergenza sanitaria. Gridano allo scandalo i consiglieri di opposizione, Angelo Bruno (Gruppo misto), Fillippa Greco (Dc) e Filippa D’Angelo (Udc), che dicono: <<Sono passati ormai più di tre anni ma ancora assistiamo, con imbarazzo, a una delle situazioni più assurde degli ultimi anni. Durante il tragico periodo del Covid-19, quando il virus seminava morte e terrore, i volontari di Sicilia Emergenza si misero a servizio della città. Il compito non fu solo quello di fare la spesa alle famiglie impossibilitate ad uscire da casa, perché i volontari di Sicilia Emergenza, con gli automezzi dell’associazione e quando questi non erano sufficienti, anche con i propri automezzi, iniziarono a fare la spola tra le abitazioni di tanti valguarneresi e le farmacie della città e degli ospedali per prelevare e fare giungere a casa degli assistiti i farmaci salvavita. Le divise di Sicilia Emergenza non si tirarono indietro nemmeno quando, in pieno lock down, occorreva accompagnare in vari ospedali della Sicilia, pazienti oncologici che necessitavano di cure e controlli>>. I tre consiglieri comunali puntano il dito contro l’amministrazione Draia’ e aggiungono:<<Questo è un racconto che purtroppo, ad oggi, non ha ancora avuto un lieto fine. Esattamente così visto che dopo ormai più di 3 lunghi anni Sicilia Emergenza deve recuperare circa 9 mila euro per le spese sostenute e tutte certificate. Più volte abbiamo portato la questione all’interno del consiglio comunale ma purtroppo ancora tutto tace. Ma come se non bastasse abbiamo appreso con stupore, attraverso la delibera di giunta n.57 dello scorso 1 giugno, della costituzione in giudizio del nostro Comune avanti al tribunale di Enna per opposizione all’atto di citazione da parte della “P.A. Sicilia Emergenza”. In pratica l’Amministrazione Draià, invece di risolvere definitivamente il problema, continua a spendere soldi dei cittadini in avvocati. Precisamente altri di 2 mila 921euro>>. Bruno, Greco e D’Angelo, concludono affermando:<< Inaccettabile oltre allo sperpero di danaro pubblico, non riconoscere a Sicilia Emergenza quello che merita e che tra l’altro ha anticipato per fronteggiare la pandemia. Eppure, ricordiamo ancora gli elogi dell’amministrazione Draià nei confronti dei volontari di Sicilia Emergenza, che tanto hanno fatto. Ci auguriamo che questa imbarazzante situazione posso al più presto trovare la giusta soluzione>>.

Arcangelo Santamaria