Cultura e Società

“Una figura d’intellettuale e scrittore assai interessante”

Tra i regali fattici dalle celebrazioni in corso del centenario della nascita di Italo Calvino, ve n’è uno che apprezzo particolarmente: la pubblicazione delle lettere scambiate con Leonardo Sciascia, soprattutto di quelle che parlano di Francesco Lanza, “figura di intellettuale e scrittore assai interessante che meriterebbe d’essere d’essere più nota e studiata”, come sostiene lo scrittore sanremasco.

Pochi sanno che da ragazzino, Leonardo Sciascia era stato a Grottacalda: “Mi piaceva l’odore dello zolfo… Il paese era distante dalla zolfara, il paese di Francesco Lanza, ma allora non sapevo di Lanza… Un pomeriggio di domenica mio padre mi lasciò andare in paese in compagnia di un capomastro…” (vedi: http://www.valguarnera.com/daleggere/Sciascia1.htm). Crescendo, Leonardo “saprà” di Lanza, lo apprezzerà e contribuirà a farlo conoscere. Nel 1970 dedicherà all’autore dei “Mimi” un capitolo della sua “Corda Pazza” (vedi: http://www.francescolanza.it/SCIASCIA_FRANCESCO%20LANZA.htm) e presiederà a Valguarnera il “Premio Francesco Lanza”, presentando una memorabile comunicazione.

L’anno successivo, Sciascia convincerà l’editore Sellerio a ripubblicare i “Mimi”. Desidera che sia l’amico Italo Calvino, conoscitore come pochi altri della letteratura popolare italiana, a stenderne la prefazione. Gli scrive: “Carissimo, Sellerio ha in programma di ripubblicare con un’acquaforte di Maccari ‘I Mimi’ di Francesco Lanza: e con una tua introduzione, se fosse possibile. Ci terrebbe molto; e anche a me piacerebbe che uno scrittore come Lanza venisse riproposto da te. (Se non disponi del libro, te lo manderemmo: assieme ad altri di Lanza e a un numero di “Galleria” dedicato a lui). Il compenso per il tuo lavoro sarebbe di 300.000 lire. Puoi darmi al più presto una risposta?”.

La risposta è del 13.4.1971: “Caro Sciascia. Conosco poco Lanza, però, e vorrei avere i libri per vedere se mi sento di scriverne”. Successivamente): “Torino 23.6.71. Caro Leonardo, mi sono arrivati i volumi di Lanza. Figura d’intellettuale e scrittore assai interessante e che meriterebbe d’essere più nota e studiata. Ma quanto a me, mi domandavo come potevo impostare un discorso, e stavo per rinunciare. Quando mi sono accorto che non sul Lanza ma sulle storielle in sé, su questo particolare repertorio di storielle di feroce denigrazione campanilistica, mi veniva da scrivere un sacco di cose. E già ho quasi steso l’introduzione, che conto di mandarti il mese venturo. Tieni presente che su Lanza (e sulla storia del libro) occorrerà aggiungiate una nota biografica piuttosto ampia, che renda ragione dell’importanza e del fascino della sua personalità, perché il mio discorso sarà tutto interno ai testi. Tanti cari saluti tuo Calvino”.

Una decina di giorni dopo, a Sciascia arriva questa nuova lettera di Italo: “Caro Leonardo, prima di partire ter le vacanze, ti mando la prefazione al Lanza. Dimmi come la trovi. Buona estate”. Non conosciamo il giudizio di Sciascia che è stata certamente positivo. Ecco lo scritto di Calvino, da noi pubblicato nel sito dedicato allo scrittore valguarnerese: Introduzione ai “Mimi” – Francesco Lanza. Uno scritto di grande rilievo critico. Il libro venne pubblicato con in copertina l’acquaforte, qui riprodotta, di Maccari che illustra il mimo “La riccia” e una nota, di due pagine, firmata n.d.e., ma dovuta, con ogni probabilità, alla penna di Leonardo Sciascia.

Enzo Barnabà

  1. Il libro da cui sono tratte le lettere succitate è: Italo Calvino-Leonardo Sciascia, “Illuminismo tuo e mio. Carteggio 1953-1985”, Mondadori, 2023.