Cronaca e Attualità

AcquaEnna, bollette dopo mesi con importi alti. L’Ato idrico convoca i dirigenti della società

Arrivano le bollette dell’acqua, inviate da AcquaEnna, e sono mazzate per tutti. Dopo mesi di mancata fatturazione da parte delle società che gestisce uno dei servizi idrici più costosi d’Italia, tanti utenti si sono visti recapitare bollette con cifre di diverse centinaia di euro che, anche se è possibile dilazionare in due rate, incidono pesantemente sui bilanci familiari. Acqua autentico bene di lusso, anziché bene di prima necessità e pubblico (lo voleva un referendum votato dalla quasi totalità della popolazione siciliana ma mai applicato,) ed invece nelle mani di società private. Sulle bollette da capogiro in arrivo in questi giorni e sulle mancate fatturazioni di questi mesi, interviene l’avvocato Giampiero Alfarini, esponente provinciale del movimento politico Paese Reale. <<E’ noto a tutti i cittadini della provincia che in questi giorni stanno ricevendo le bollette di conguaglio del 2022 e quelle del 2023, – dice Alfarini- come il gestore del servizio idrico integrato, dopo avere colpevolmente omesso di inviare le fatture per oltre un anno, intenda recuperare il mancato introito proponendo arbitrariamente la rateizzazione degli importi in due soluzioni>>. Secondo Alfarini, Acqua Enna non sta rispettando le disposizioni vigenti. <<Premesso che la condotta di AcquaEnna disattende le disposizioni dell’ARERA (Delibera 23  655/2015/R/idr) sulla periodicità della fatturazione che impone l’invio di 3 bollette all’anno con cadenza quadrimestrale per consumi medi annui da 101 metri cubi, fino a 1000 metri cubi (la stragrande maggioranza dei casi), ci chiediamo come mai l’ATI (Ambito territoriale idrico), non abbia mai avviato il relativo procedimento sanzionatorio nei confronti del gestore per tale grave inadempienza contrattuale>>. Ricordiamo che dell’Ati fanno parte i sindaci dei vari comuni ennesi e Alfarini aggiunge:<<Ci chiediamo come mai l’ATI consenta al gestore inadempiente di stabilire i termini di pagamento (per un disservizio creato da quest’ultimo) in difformità della disposizione secondo la quale la rateizzazione deve essere corrispondente a quella di fatturazione. Quindi minimo 3 rate con cadenza quadrimestrale, e non 2 a distanza di 2 mesi.

Ci chiediamo se in una nazione di diritto possa accadere che chi ha creato il problema possa obbligare, dietro la minaccia del distacco dell’utenza, un cittadino a pagare somme che in certi casi vanno ben oltre i 1.000 euro nel lasso temporale di 2 mesi. Tutto questo è aberrante e inaccettabile. È ora che i cittadini comincino ad alzare la testa. Paese Reale – conclude l’avvocato Alfarini- sarà al fianco degli utenti nell’inoltro delle procedure di reclamo all’ARERA e per ogni azione che si renderà necessaria>>. Da qualche ora, intanto, è stato reso noto che l’Ati Idrico, ha chiesto ad Acqua Enna la sospensione delle bollette e convocato i dirigenti della società che gestisce il servizio idrico per avere delle spiegazioni.

Arcangelo Santamaria