Sanità

La questione Poliambulatorio, il Sindaco: “Ero pronta ad incatenarmi dinanzi al Sebastiano Arena”

La caparbietà dell’amministrazione comunale, la disponibilità del suore del “Boccone del povero” e dell’Avis, hanno evitato che Valguarnera venisse privata, a causa della chiusura del poliambulatorio “Sebastiano Arena” di importanti servizi sanitari. La decisione dell’Azienda sanitaria provinciale di chiudere il poliambulatorio, dopo il blitz dei Nas, per consentire l’esecuzione di diversi lavori per recuperare dal degrado l’immobile, ha mobilitato l’intera cittadinanza valguarnerese, disposta a difendere a spada tratta il “Sebastiano Arena”. Il tavolo tecnico tra comune di Valguarnera e Asp, tenutosi mercoledì pomeriggio, è stato decisivo e come il coniglio dal cilindro del mago, è uscita fuori la soluzione di utilizzare un’ala del centro di ricovero per anziani “Il Boccone del povero”, per trasferire buona parte dei servizi sanitari del poliambulatorio in questa struttura ed evitare così che i valguarneresi dovessero recarsi in altri paesi per chissà quanto tempo. Non si sa, infatti, quando inizieranno e quanto tempo dureranno i lavori di ripristino del poliambulatorio. <<Abbiamo evitato il peggio-dice il sindaco Francesca Draià- e per questo devo ringraziare sia le suore del “Boccone del povero” sia l’Avis Valguarnera che hanno messo a disposizione le loro strutture per ospitare i servizi sanitari del poliambulatorio. Ero pronta ad incatenarmi dinanzi al “Sebastiano Arena” in caso di chiusura definitiva. Da mamma e da sindaco non consentirei mai che il mio paese venisse privato del poliambulatorio. Per trasferire il 118 e la Guardia medica, abbiamo messo a disposizione anche la nostra struttura che al momento ospita la polizia municipale>>. Da ieri sera, intanto, la sede dell’Avis di piazza colonnello Tuttobene sta ospitando il 118 e la Guardia medica.

Arcangelo Santamaria