Politica

Floristella, “La Corte dei Conti dice che l’uscita dall’Ente non era un atto dovuto”. L’opposizione rinnova la richiesta di revoca della delibera

<<Il movimento politico “L’Altra Voce per Valguarnera” esprime grande soddisfazione per la recente deliberazione della Corte dei Conti, la quale afferma, senza dubbio alcuno, che la scelta di fuoriuscire dall’Ente Parco Floristella non era un atto dovuto e non rientrava neanche tra gli obblighi dell’amministrazione comunale, inserire l’Ente Parco nel piano di razionalizzazione delle società partecipate>>. A dirlo è Gabriele Leanza, rappresentante cittadino de “L’Altra Voce per Valguarnera” che aggiunge: <<L’amministrazione comunale, dopo essersi rifiutata di revocare la delibera che sanciva la fuoriuscita del nostro comune dall’Ente Parco Floristella, aveva chiesto alla corte dei conti di conoscere se l’ente Parco Minerario è da annoverarsi tra gli enti partecipati e, quindi, se esisteva un obbligo di avviare le procedure per la dismissione della quota di partecipazione. La corte dei conti ha ribadito quanto da noi espresso in varie occasioni, quindi la scelta di fuoriuscire dal Parco minerario Floristella, è stata solo ed esclusivamente una volontà di natura politica>>. Alla luce del parere dei corte dei conti, l’opposizione reitera la richiesta alla Giunta e al gruppo consiliare del Pd di provvedere alla revoca immediata delle delibere, di Giunta e di Consiglio, che hanno sancito la volontà di fuoriuscire dall’Ente Parco Floristella. <<Nel caso in cui questo non dovesse accadere- annuncia Leanza- chiederemo al Comitato “Difendiamo Floristella” e a tutta la collettività valguarnerese di attivare le procedure per indire un referendum consultivo ai sensi dell’articolo 92 dello Statuto Comunale, al fine di consentire ai cittadini elettori valguarneresi di esprimersi in merito alla permanenza o meno del nostro comune all’interno del Parco Floristella>>. Gabriele Leanza, attacca ed afferma: <<Le modalità con cui l’intera vicenda è stata gestita evidenziano, ancora una volta, la superficialità degli attuali esponenti di governo, i quali hanno sempre giustificato la loro decisione dietro la frase “era un atto dovuto”. Ora la gente è consapevole del fatto che “non era un atto dovuto”. L’incapacità dell’amministrazione comunale, di ascoltare opinioni contrastanti, ha determinato una situazione di stallo che ha ridicolizzato la nostra comunità in ambito provinciale. Lo sviluppo di un territorio deve necessariamente essere supportato da una seria concertazione con gli attori sociali ed istituzionali. Non è possibile assumere decisioni autoritarie concordate con i soliti “compagni di ventura”.

Arcangelo Santamaria