Cultura e Società

Intitolazione piazza a Giuseppe Barbarino, la figlia: “L’uccisione di mio padre ha segnato in maniera indelebile la vita della mia famiglia”

Una splendida giornata primaverile ha illuminato la cerimonia con la quale sabato mattina è stata ufficialmente intitolata una piazza al carabiniere scelto Giuseppe Barbarino, ucciso a Novi Ligure il 21 gennaio 1971. Il carabiniere valguarnerese, perse la vita insieme ai colleghi Candido Leo e Clemente Villani, durante una sparatoria avvenuta lungo la tratta ferroviaria Frugarolo-Novi Ligure, mentre si stava procedendo alla traduzione di 2 detenuti che maldestramente tentarono la fuga dalla quale scaturì la loro uccisione e quelle dei 3 carabinieri. Giuseppe Barbarino, morto a 37 anni, lasciò la moglie e due figli in tenera età e fu decorato con la medaglia d’argento al valore militare. Già da anni esiste a Valguarnera una piazza dedicata a Giuseppe Barbarino, ma la procedura ufficiale non era stata mai portata a compimento. La sindaca Francesca Draià, su invito di Paolo Barbarino, fratello del compianto carabiniere, ha portato avanti l’iter burocratico e sabato mattina, in piazza Giuseppe Barbarino è stata scoperta una targa a lui dedicata. A scoprire l’effige commemorativa, è stata Margherita Barbarino, figlia del carabiniere tragicamente scomparso, che per l’occasione è giunta da Torino. Gli onori al militare valguarnerese sono stati resi in grande stile, grazie alla presenza comandante della legione carabinieri Sicilia, generale Giovanni Cataldo, il comandante della compagnia di Piazza Armerina, maggiore Vicenzo Bulla, il prefetto di Enna, Giuseppina Cataldo, il parlamentare nazionale, Andrea Giarrizzo, altri rappresentanti delle forze dell’ordine e le autorità civili e religiose di Valguarnera. A benedire la targa marmorea intitolata a Giuseppe Barbarino, sono stati il cappellano militare don Rosario Scibillia e don Antonino Rivoli della diocesi di Piazza Armerina. Il picchetto d’onore dell’arma dei carabinieri di Piazza Armerina ha reso gli onori a Giuseppe Barbarino. La cerimonia è stata impreziosita dalle note della banda musicale “Santa Cecilia” diretta dal maestro Giuseppe Piscitello e dalla voce della cantante Miriam Ziarna, dalla presenza di alcuni membri dell’Associazione nazionale carabinieri e dal gruppo di protezione civile, Pantere Verdi. Margherita Barbarino, visibilmente emozionata ha detto: <<Ringrazio la cittadinanza valguarnerese per questa commemorazione. L’uccisione di mio padre ha segnato in maniera indelebile la vita della mia famiglia. Ringrazio mia madre, che è ancora in vita, per avere saputo fare anche da padre e insegnato a me e mio fratello a crescere in fretta>>. Il generale Giovanni Cataldo, oltre a ricordare la famiglia Barbarino che con vari componenti ha servito l’arma dei carabinieri, ha sottolineato l’importanza di assolvere ai propri doveri.

Arcangelo Santamaria