Politica

Revoca dell’assessore Oliveri e acque agitate in consiglio comunale a meno di un anno dalle prossime elezioni

È durata poco più di un anno l’avventura amministrativa dell’’assessore Pierfrancesco Oliveri a cui, ieri mattina, la sindaca Francesca Draià, ha revocato la delega assessoriale. Pierfrancesco Oliveri, nominato assessore nel febbraio del 2018, rinunciò alla carica di consigliere comunale per potere entrare in giunta. Quasi asettico il decreto con la quale la sindaca Draià estromette Oliveri dal tavolo di governo, anche se si dice che la revoca <<è finalizzata a garantire la serena prosecuzione e il rilancio dell’attività amministrativa per il superiore interesse della comunità amministrata>>. A seguito dell’ultimo rimpasto di giunta, Pierfrancesco Oliveri aveva deleghe assessoriali per Suap, Attività produttive, Biblioteche e musei, Cultura e tradizioni, Politiche Giovanili, Cooperazione e Gemellaggi, Servizi Cimiteriali. Nessuna dichiarazione, almeno per ora, da parte della sindaca, anche se da giorni circolava con insistenza la voce di una imminente rottura tra Draià ed Oliveri, così come quella che vorrebbe un’altra prossima revoca assessoriale. Intanto Pierfrancesco Oliveri, che ammette di avere commesso un errore accettando la delega assessoriale e dimettendosi da consigliere comunale, dice:<< Nel ringraziare la cittadinanza per avermi permesso, con il suo consenso elettorale di fare l’esperienza prima per due legislature di consigliere comunale e da un anno quello di assessore comunale, voglio ricordare a me stesso alcune piccole cose che ho realizzato nel settore commercio, servizi cimiteriali ed altro ma evito di sottolinearle perché non sta a me parlarne ma alla popolazione. Avevo altre idee da sviluppare, ma le condizioni politiche che si sono create ultimamente non mi hanno permesso di mandarle avanti. La revoca che oggi ricevo, era prevedibile vista la mia posizione su diverse ed importanti questioni e soprattutto la mia ideologia di sinistra che non potevo barattare come altri, con una poltrona. Provengo da una famiglia con ideali di sinistra già dai tempi in cui essere di sinistra equivaleva ad essere osteggiati, perseguitati e soprattutto discriminati. Sono nato in mezzo a quegli ideali e nonostante ultimamente la sinistra italiana mi ha un po’ deluso, non ho “cambiato casacca” e soprattutto ho rispettato il volere di chi mi ha votato>>.
Acque agitate anche in seno al consiglio comunale e sempre all’interno del gruppo di maggioranza che sostiene la sindaca Draià. Lunedì sera, il consigliere comunale, Filippo Roccazzella, ha abbandonato i lavori consiliari ed ha fatto mancare il numero legale per la loro continuazione. Roccazzella ha contestato il presidente del consiglio comunale Enrico Scozzarella. Ieri mattina, Roccazzella, da noi contattato ha spiegato:<<E’ dal mese di marzo che chiedo che vengano portati in aula alcuni atti riguardanti l’abusivismo edilizio ed altri che potrebbero consentire il recupero di somme utili alle economie dell’ente ma non è stato fatto>>. Il presidente Scozzarella, invece, non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito. Tutto ciò avviene a poco meno di un anno dalla naturale scadenza del mandato elettorale alla sindaca Draià che con la lista del Pd vinse le amministrative nel maggio del 2015. Da allora, acqua sotto i ponti ne è passata, il Pd non sostiene più l’amministrazione comunale e la sindaca Draià, assieme a molti consiglieri e assessori che la sostengono, è passata all’Udc.

Arcangelo Santamaria