PoliticaSanità

Il Comitato Cittadino sulla questione del Poliambulatorio

Il comitato cittadino con il portavoce, Carlo Garofalo, fa le pulci alla questione del “vecchio” e “nuovo” poliambulatorio. <<La telenovela del poliambulatorio di Valguarnera non sembra avere un fine prossimo e lieto. Infatti, a distanza di 3 anni e mezzo dal sopralluogo dei Nas che formularono delle prescrizioni sul “Sebastiano Arena” per lavori da eseguire e che invece, a nostro modo, inspiegabilmente, l’Asp tradusse in intimazione di chiusura, dopo tante discussioni e confronti tra le istituzioni, qualcuno canta vittoria, pensando di avere già risolto il problema in maniera definitiva. Queste vicende-dice Garofalo- sono state oggetto di un attento esame da parte del comitato cittadino che in tutto questo periodo non ha mai smesso di vigilare, proporre, confrontarsi e chiamare, quanto necessario, alla mobilitazione la gente>>. Per il comitato cittadino non c’è ancora nulla di certo. <<Qualcuno canta vittoria- dice Garofalo- riferendosi al nuovo progetto di costruzione del poliambulatorio in un’ala del Centro culturale polivalente- pensando di avere già risolto il problema in maniera definitiva. Dall’esame dei documenti resi ufficiali, invece, sono emersi tutta una serie di dubbi che riguardano la legittimità degli atti e la fattibilità di quanto messo in campo.
Resta bene inteso- precisa Carlo Garofalo- che il comitato cittadino sarebbe ben felice se da qui a breve si trovasse la soluzione definitiva al problema “Poliambulatorio”; purtroppo, le carte prese in esame lasciano presagire altro e, comunque, da un punto di vista degli atti amministrativi posti in essere dalla giunta municipale, poco o niente di certo esiste>>. Garofalo solleva dei dubbi e afferma:<<Il primo grande dubbio deriva dalle scelte che la Sanità ennese ha fatto in questi anni, chiudendo o ridimensionando di molto i presidi ospedalieri di Piazza Armerina, Leonforte e Nicosia, ridimensionando i servizi su tutto il territorio ennese, nell’ottica di risparmi atti ad ottimizzare i risultati di bilancio. Sorge spontaneo un dubbio: perché proprio a Valguarnera l’Asp punta a realizzare un centro della salute (parole dei dirigenti dell’Asp) “il primo del genere da Napoli in giù”? Perché l’Asp deve investire delle somme per rendere agibili dei locali che non sono di sua proprietà e il giorno dopo si pone il problema di cosa fare dei locali dell’ex ospedale di Enna? Inoltre, da un punto di vista degli atti amministrativi posti in essere dalla giunta municipale, poco o niente di certo esiste>>- Secondo il comitato cittadino occorrono impegni più concreti. <<I dubbi sono avvalorati dal fatto che fino ad oggi l’Asp e il suo direttore hanno solo parlato, fatto promesse, ma non riusciamo ad individuare alcun atto amministrativo con cui l’azienda si impegna a fare cosa, quando e come. Noi saremmo ben felici- aggiunge Garofalo- di leggere un atto di impegno formale e legale da parte dell’Asp e che riguarda i servizi da svolgere a Valguarnera, le specialistiche, i medici, il personale da adibire; in una parola un piano di intervento e di conseguenza un impegno. Di tutto questo, invece, non c’è traccia e poiché i direttori delle Asp sono di nomina politica, noi pretendiamo che tutto sia formalizzato nei fatti con atti amministrativi. Se oggi non esiste alcun atto da parte dell’Asp e domani la politica decide di nominare altro direttore, il nuovo che verrà manterrà la parola data?
E poi: è mai possibile che un ente e una amministrazione comunale tratta il delicato problema come se fosse un affare privato?>>. Ma c’è di più e il comitato cittadino accende i riflettori su quanto deve essere realizzato in via Simeto. <<Nel condividere l’eventuale intervento urbanistico nella zona, da mettere in sicurezza, e realizzando quanto previsto nel vigente Prg, due perplessità sorgono anche sul tipo di intervento che l’amministrazione comunale intende realizzare ed il modo di indicarne la copertura finanziaria. La zona risulta essere destinata a verde attrezzato e per la ridotta dimensione dei luoghi, non ci sembra adatta ad ospitare un campetto di calcio a 5, con relativi spogliatoi, bagni, tribuna e parcheggi. Avremmo preferito uno spazio a verde con parcheggi e su questo tipo di intervento sarebbe auspicabile sentire i residenti della zona. Infine, la copertura finanziaria (circa 400 mila euro), sarebbe trovata attraverso un mutuo di 15 anni da contrarre con il Credito Sportivo. Data la situazione finanziaria dell’Ente- afferma Garofalo- anche in questo caso nutriamo seri dubbi sulla possibilità di essere finanziati con un mutuo. Se il finanziamento non arriva, cosa accadrà in quella zona sprovvista di parcheggi e con seri pericoli di incolumità? Anche su questo chiediamo certezze per noi, ma soprattutto per i residenti della zona, prima di mettere in atto azioni che potrebbero ritorcersi contro l’ente Comune, contro gli stessi residenti della zona e contro i cittadini che si vedrebbero privati dei servizi sanitari.
Pertanto, ben lieti di divenire un riferimento di buona sanità che eroga ottimi servizi, ma chiediamo che le carte e gli impegni vengano formalizzati così come prevede la buona prassi amministrativa e la normativa.

Arcangelo Santamaria