Cronaca e Attualità

La corte di Appello di Caltanissetta assolve l’ispettore Pelligra

La seconda sezione penale della Corte di Appello di Caltanissetta, composta dal presidente Maria Carmela Giannazzo e dai consiglieri Sebastiano Fabio Di Giacomo Barbagallo e Alessandra Giunta, ha assolto l’ispettore della polizia municipale di Valguarnera, Giuseppe Pelligra dall’accusa di molestie sessuali, perché il fatto non sussiste. Dopo ben 11 anni ( i fatti contestati all’ispettore risalgono al 2010), finisce un calvario giudiziario che, oltre a Giuseppe Pelligra, aveva coinvolto altri membri della polizia municipale valguarnerese, e tra questi il comandante Francesco Villareale che era stato accusato di falsa testimonianza perché, secondo l’accusa, avrebbe tentato di scagionare Pelligra, accusato da una donna di Valguarnera la quale sosteneva che Giuseppe Pelligra, nella qualità di pubblico ufficiale e nell’esercizio delle sue funzioni, avrebbe approfittato di lei tentando degli approcci sessuali, mentre la donna era da sola e all’interno della sua abitazione. In un primo momento Pelligra venne scagionato dalla testimonianza del comandante Villareale. Nel 2016, però, a seguito di alcune dichiarazioni rese alla Procura della Repubblica di Enna, da un altro componente della polizia municipale valguarnerese, che sosteneva di avere saputo dal comandante Villareale che lo stesso aveva dichiarato il falso pur di salvare Pelligra dalle accuse, il caso venne riaperto. L’ispettore Pelligra venne rinviato a giudizio per il reato di molestie sessuali e poi condannato ad un anno e 2 mesi di reclusione, all’interdizione dai pubblici uffici per la durata della pena e al risarcimento monetario alla vittima. Adesso, difeso dagli avvocati Carmelo Peluso del foro di Catania e Patrizia Farruggio del foro di Enna, l’ispettore Pelligra che nel frattempo è ritornato in servizio nella polizia municipale di Valguarnera, così come l’ex comandante Francesco Villareale, è stato assolto e dice:<< Per me e la mia famiglia che mi è sempre stata vicino, finisce un incubo che non auguro a nessuno. Sono grato ai miei avvocati che hanno svolto un lavoro eccellente>>.

Arcangelo Santamaria