Cultura e Società

MARRIAGE STORY

MARRIAGE STORY

Regia: Noah Baumbach
Con Scarlett Johansson, Adam Driver, Laura Dern

In concorso.

Lo dico subito: mi è piaciuto tantissimo.
Altro film sui legami famigliari, in particolare qui si descrive una coppia in crisi, che finirà per divorziare, e si ripercorre tutto il rapporto, dall’inizio alla fine, traumatica.
Nicole (Johansson) è sposata con Charlie (strepitoso Adam Driver), vivono a New York e hanno un bambino di otto anni.
Lui fa il regista teatrale, si è fatto dal nulla e da off Broadway è passato a Broadway. Ha molto talento, investe tutto quello che guadagna nella sua compagnia teatrale.
Lei, Nicole, fa l’attrice.
Si sono sposati giovanissimi e anche lei recita nella compagnia del marito.
All’inizio del film i due sono già in crisi, e li vediamo dinanzi al mediatore famigliare.
Nicole poi decide di prendere una pausa e di tornare a Los Angeles a casa della madre e della sorella (molto divertenti i due ruoli, qui anche gli attori non protagonisti sono bravissimi)
Li riconoscerete anche se non vi ricorderete il nome.
Charlie a questo punto si troverà a dover dividersi fra New York, dove risiede la sua compagnia teatrale, e Los Angeles, dove si trova il suo amato bambino, assieme alla mamma e dove, per sua sfortuna, si incardinerà la causa di divorzio .

A parte la bravura di tutto il cast, fra cui, oltre ai protagonisti, si distingue la bravissima Laura Dern nel ruolo dell’avvocato divorzista di lei, il film brilla per la bellissima sceneggiatura. Davvero un film scritto benissimo, dove si ride molto e con dei ruoli secondari interpretati da favolosi attori caratteristi.

Quante volte ripeterò che vedere i film in lingua originale è una cosa da fare ogni volta che si può?
Solo così si può apprezzare la bravura degli attori.
Un divorzio è un’esperienza devastante. In America di più! Visto il costo degli avvocati (beati loro!😛) e tutte le nefandezze che non esitano a mettere sul tavolo pur di vincere. Uno squallore terribile, un dolore ancora più grande per i due coniugi contendenti.
Il piccolo bambino in mezzo ai due viene inevitabilmente strumentalizzato, come spesso accade in questi casi.
La vita della coppia è analizzata profondamente nel film,dal punto di vista di lui e da quello di lei.
Non si sa da che parte stare. Ognuno ha le sue ragioni, ma quando finisce un matrimonio è comunque una sconfitta per entrambi i partner.
Una riflessione sull’amore , sul suo evolversi e mutarsi, che non censura niente e non fa sconti.
Scene madri di litigate interpretate dai protagonisti con una intensità e una veridicità che mi ha fatto pensare, mentre li guardavo, che erano bravissimi.
Alcuni qui hanno detto : il film è troppo lungo.
Per me no. Ho goduto di ogni singola battuta. Si ride molto, si riflette, ci si lascia coinvolgere e alla fine io ho fatto pure due lacrimuccie. Ci sono dei momenti molto toccanti, l’intimità di una coppia che si è amata molto è analizzata anche con tenerezza, nonostante tutto, quella che i due ex coniugi, alla fine e dopo tutto il male che si sono fatti (per colpa molto dei loro avvocati terribili!) ritrovano l’uno per l’altra, come a dire…ti ho fatto tanto male, ma se avessi potuto, se avessi saputo come sarebbe stata, l’avrei evitato.

Ho letto che il regista ha preso spunto dalla sua autobiografia (era sposato con l’attrice Jennifer Jason Leigh dalla quale poi ha divorziato).
Questo film sarà stata la catarsi della sua storia d’amore!

Un film molto bello, da vedere assolutamente, per la bravura di tutto il cast e per la sceneggiatura notevolissima, un po’ alla Woody Allen, ma diversamente bella.

VOTO: 8

Giovanna Lombardo