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Tamponi a domicilio, l’odissea raccontata dai diretti interessati

Da qualche giorno i cittadini valguarneresi che sono in quarantena domiciliare perché risultati positivi al Covid-19 o perché tracciati come contatto diretto di positivi, per essere sottoposti al tampone di controllo devono recarsi ad Enna. Il servizio domiciliare che l’Usca stava fornendo fino a qualche giorno addietro, sottoponendo a tampone i cittadini nelle proprie abitazioni, a quanto pare non sta più funzionando. Ieri mattina, una famiglia di Valguarnera nella quale vari componenti erano risultati positivi al Covid-19, si è dovuta recare al drive in creato ad Enna dall’Azienda sanitaria provinciale, per effettuare il tampone di controllo che confermasse l’avvenuta guarigione o la positività esistente. <<Mio marito -racconta la signora L.B.-, ancora debilitato dalla positività al Coronavirus, si è dovuto mettere in macchina e affrontare il viaggio ad Enna. Per fortuna è andato tutto bene, ma quanto successo non è una cosa degna di un paese civile. Oltretutto- aggiunge la signora- mi chiedo quale sia la sicurezza che gli organi competenti hanno sul fatto che un soggetto positivo al Covid-19, esca da casa e raggiunga solo il posto di controllo sanitario e non vada in altri luoghi ed entri in contatto con altre persone>>. Alla storia di questa famiglia se ne aggiungono altre, con altri cittadini ( uomini e donne) che in quarantena domiciliare e debilitati dal virus e addirittura dopo un non facile decorso ospedaliero si sono dovuti mettere in automobile e recarsi ad Enna per sottoporsi a tampone. Una calvario sanitario che diviene ancora più difficile con anomalie gestionali che non trovano giustificazione. C’è, infatti, chi lamenta anche ritardi nell’arrivo dell’atto deliberativo che, dopo la negatività al Covid-19, confermata dal tampone, non arriva per giorni e giorni e costringe i soggetti interessati a prolungare la loro quarantena e non potere rientrare al lavoro. Nonostante siano passati circa 2 anni dall’inizio della pandemia, la macchina sanitaria presenta ancora falle che pesano enormemente sull’utenza.

Arcangelo Santamaria