Cronaca e Attualità

Salvata a 91 anni dalla “buona” sanità

Margherita Di Vita, 91 anni di Valguarnera, è stata salvata dalla buona sanità e dalle cure amorevoli dell’ospedale “Ferro Capra Branciforti” di Leonforte la cui Rsa è gestita dalla Cooperativa Keramas di Nicosia. Quando la buona medicina si intreccia con la sensibilità e l’umanità del personale medico e paramedico, i miracoli possono realizzarsi. Abbiamo voluto raccontare questa storia per dimostrare che anche in provincia di Enna esiste la buona sanità e che ogni struttura ospedaliera va tutelata e difesa a spada tratta. Anzi, a raccontarci questa storia a lieto fine è Caterina Ferrito, una dei figli della signora Margherita da sempre arzilla vecchina che a Valguarnera è conosciuta per il suo presepe che ogni Natale invade buona parte della sua abitazione e che negli anni è divenuto meta di visitazione per scolaresche e tanti cittadini. La disavventura di zia Margherita (la chiamiamo così per la simpatia e l’affetto che in tanti nutrono per lei), è iniziata lo scorso mese di febbraio. << Mia madre- racconta la figlia Caterina- lo scorso mese di febbraio, mentre tornava a casa di ritorno da alcune faccende, ha avuto un malore ed è caduta per strada, ha battuto la testa ed ha riportato due emorragie cerebrali. Ricoverata all’ospedale Umberto I di Enna, le è stato impiantato un pacemaker ed è stata in terapia intensiva. I medici hanno tentato di fare riassorbire le due emorragie cerebrali ma dopo 20 giorni, ci hanno detto che non c’era stato nessun miglioramento e che doveva essere dimessa. Noi figli, non potendo gestirla a casa, abbiamo deciso di ricoverarla nella RSA dell’ospedale di Leonforte dove è giunta in uno stato pietoso perché’ non riconosceva nessuno, non parlava e aveva anche delle piaghe. Non finiremo mai di ringraziare la cooperativa Keramas che gestisce questa struttura con la coordinatrice Lella Rosa, il dottore Rinaldi, gli infermieri, i fisioterapisti e il personale OSA, tutti in possesso di grandi doti professionali e umane. Con grande dedizione, amore e pazienza hanno guarito mia madre e l’hanno rimessa in piena forma. Il minimo che noi figli potevamo fare- conclude la signora Caterina- era quello di rendere nota questa storia e fare sapere a tutti che anche nel nostro territorio c’è della buona sanità>>.

Arcangelo Santamaria