Politica

Il PD sul trasferimento della biblioteca comunale alla Scuola Media

Il silente e civile sit in di protesta degli studenti e genitori della scuola media inferiore, che contestano al governo cittadino della sindaca Francesca Draia’ la scelta di volere trasferire al piano terra del plesso “Angelo Pavone”, la biblioteca comunale, anziché destinare i locali a refettorio scolastico, visto che gli studenti sono costretti a consumare il pasto mensa sui banchi delle proprie aule, adesso attende una risposta dall’amministrazione comunale. Nel frattempo, il gruppo consiliare del Pd dice la sua e il capogruppo Giuseppe Speranza, schierandosi dalla parte di genitori e alunni, propone una alternativa per il nuovo sito della biblioteca. <<Una battaglia che sosteniamo con convinzione – dice Speranza- è quella sulla biblioteca comunale verso cui a suo tempo abbiamo opposto la nostra netta contrarietà ritenendo non idonei i locali della scuola “Angelo Pavone” sostenendo (oramai da anni), necessaria una razionalizzazione degli immobili scolastici. Ma l’amministrazione comunale continua imperterrita per la sua strada e tocca dovere giudicare le recenti affermazioni dell’assessore Lorenzo Scarlata sulla scarsa disponibilità di locali utili ad ospitare la biblioteca come frutto di una scarsa programmazione sui finanziamenti che riguardano il patrimonio immobiliare scolastico e non solo>>. Qual è la proposta del Pd? <<La recente scelta annunciata dall’amministrazione comunale di ristrutturare l’istituto “Sebastiano Arena”, vincolando la struttura a scuola, rappresenta un grave errore, visto l’inesorabile decremento della popolazione.  Per queste ragioni abbiamo sostenuto che occorre cambiare la destinazione d’uso di questo immobile, collocando in quella sede la biblioteca ed altri locali che potrebbero essere utili, per esempio, alle associazioni locali e liberando così quelli del padiglione della scuola “Francesco Lanza” dove si potrebbe collocare una cucina attrezzata ed altri locali fruibili per gli alunni del tempo pieno con laboratori utili per nuove attività. Auspichiamo- sottolinea Giuseppe Speranza- che queste proposte possano essere prese in considerazione e siamo pronti a sostenere i genitori nella loro battaglia>>. Il capogruppo del Pd parla di cucina attrezzata che servirebbe alla preparazione dei pasti per la mensa scolastica e si questo tanto dibattuto tema, dice:<< Da oltre un decennio il nostro ente ha esternalizzato il servizio affidandolo ogni anno ad aziende che quasi sempre provengono da fuori territorio con inevitabili ripercussioni sulla qualità dei pasti. Per garantire la mensa viene annualmente prevista a bilancio una spesa di circa 100mila euro, seppure il servizio non sia stato assicurato per l’intero anno scolastico, visto che negli ultimi anni si è concluso (non senza polemiche) a maggio per poi ripartire a fine ottobre o primi di novembre, quindi ad anno scolastico inoltrato>>. Giuseppe Speranza fa quattro conti e afferma:<<Sulle famiglie pesa una parte del costo (mediamente per pasto pari a 2,50 euro) per una utenza di circa 220 alunni, oltre il personale scolastico.

Ora, ipotizzando una spesa giornaliera per circa 250 pasti (insegnanti compresi), abbiamo un costo giornaliero a carico delle famiglie di circa 625 euro che moltiplicato per circa 20 giorni al mese produce una spesa di 12 mila 500 euro oltre il costo sostenuto dall’ente. Quindi se il servizio verrà garantito fino alla fine dell’anno scolastico avrà un costo complessivo di circa 200 mila euro. Ipotizzando questi costi- si chiede Speranza- siamo certi che risulta vantaggioso esternalizzare il servizio? Negli ultimi anni lungimiranti amministratori di altri enti, visto le ristrettezze di bilancio e l’esigenza di migliorare la qualità del servizio a favore dei bambini, hanno deciso di gestire la mensa producendo i pasti presso cucine interne, impiegando per una utenza simile alla nostra 2/3 cuochi che nei fatti potrebbero essere pagati con il costo sostenuto dalle famiglie, che nel nostro caso risulterebbe pari a circa 12 mila 500 euro al mese. Il costo per attrezzare una cucina verrebbe ammortizzato nel giro di qualche anno, riducendo una voce in bilancio che il nostro ente potrebbe utilizzare a favore delle famiglie numerose così come abbiamo proposto anni addietro con una mozione votata in consiglio comunale>>. Secondo il capogruppo del Pd migliorerebbe anche la qualità delle pietanze e si innescherebbe un circuito virtuoso. <<La produzione locale dei pasti potrebbe risultare vantaggiosa per i produttori locali che in osservanza alle tabelle nutrizionali previste potrebbero fornire prodotti genuini realizzando una mensa a chilometro zero. Altro indubbio vantaggio sarebbe poi rappresentato dalla riduzione di rifiuti di plastica (piatti, bicchieri e posate) sostituendo il tutto con piatti e bicchieri riutilizzabili e posate in acciaio>>.

Arcangelo Santamaria