Cultura e Società

SCRIVIAMO CORRETTAMENTE IL NOSTRO DIALETTO!

Nelle “Lezioni di carrapipano” sono state analizzate dieci parole tratte dalla cosiddetta lista Swadesh, uno strumento che serve a misurare la distanza linguistica esistente tra le varie parlate. Il “native of Valguarnera Caropepe”, ossia il carrapipano che ha effettuato la traduzione delle parole nella nostra parlata, conosce certamente il nostro dialetto, ma non sa scriverlo. Fintanto che si tratta di parole come “bastun” (bastone), “cura” (coda) o “armal” (animale) non ci sono problemi poiché basta usare le 5 vocali della lingua italiana imparate alla elementari . Il problema sorge quando occorre usare altri segni: “iurn” (giorno) infatti non è carrapipano (il secondo suono non è la vocale “u” ma una semivocale che trascriviamo “w” come in Washington), così “aucidd” (che forse è piazzese, ma di certo non carrapipano: nella nostra parlata in questa parola non usiamo la vocale “i”, ma la semivocale “j”; dunque “aucjdd”)…
Andate nella pagina delle Lezioni e leggete i commenti  e la correzione dell’esercizio messo in evidenza, intitolato: ANCORA ORTOGRAFIA”.